Un anno fa l’annuncio della visita all’Aquila di Papa Francesco

I tre evidenti segni lasciati da Papa Francesco quando, col tradizionale bastone, ha dato i tre tocchi previsti dal cerimoniale per aprire la Porta Santa di Collemaggio

La mia analisi sul Messaggero Abruzzo di oggi:

Siamo proprio sicuri che è stata colta l’occasione dell’epocale visita di Papa Bergoglio, primo Pontefice della Storia ad attraversare, dopo 728 anni, la Porta Santa di Collemaggio? E’ stato fatto tutto quello che si poteva fare per “sfruttare” un evento (trasmesso in mondovisione) che, si disse, «può cambiare il Pil dell’Abruzzo?». Oppure, la venuta del personaggio “più visibile della terra” quale è il Pontefice, non ha la portata che alcuni (come chi scrive) ritenevano potesse avere e che, dunque, la Perdonanza, almeno quella “moderna” rinata nel 1983, è soltanto una “gran pagliacciata” come la definì lo storico, da poco scomparso, Raffaele Colapietra?
A guardare il prato antistante la basilica di Collemaggio, “monumento” tal quale la basilica, cadono le braccia: proprio nell’anno giubilare straordinario lanciato da Bergoglio che il 28 agosto scorso ha concesso il privilegio di un’eccezionale indulgenza tutti i giorni fino alla prossima Perdonanza. Così come cadono le braccia quando i turisti a Collemaggio chiedono di poter avere delucidazioni e-o pubblicazioni sul monumento e sui suoi significati o, banalmente, cercano una toilette che non c’è. Il deserto dei tartari, altro che anno giubilare. Con un “roll-up” nei pressi della Porta Santa che, oggi, annuncia ancora la venuta di Papa Francesco.
In nove mesi dall’epocale 28 agosto scorso, la Curia ha prodotto qualche sporadica iniziativa che ha avuto scarsa eco fuori dalle mura cittadine. Dove è rimasta confinata anche l’iniziativa del Comune, “Il Cortile di Celestino” fatto di quattro eventi. Eppure Celestino e il suo messaggio “bucano”, piacciono, entusiasmano, come ha dimostrato la recente tavola rotonda a Roma, promossa dal Comune capitolino in vista del Giubileo del 2025 (che porterà in Italia, si calcola, 39 milioni di pellegrini) in cui è stata sancita una straordinaria vittoria peraltro “fuori casa”: e cioè che la Perdonanza è «il primo Giubileo della Storia».
Alle viste c’è la speranza della prossima Perdonanza, la n.729. Di cui, come da tradizione, a oggi non si sa nulla di preciso peraltro con il giorno clou, il 28 agosto, che capita di lunedì, giornata non particolarmente fortunata in quanto a partecipazione nelle passate edizioni. Una Perdonanza in cui la “star” (un Papa atteso per oltre sette secoli) non ci sarà. Una Perdonanza che dovrebbe segnare la svolta.
Accontentiamoci se il prato sarà a posto per quella data. Altro che cambiamento del Pil dell’Abruzzo…
Angelo De Nicola
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