Il romanzo “La missione di Celestino” – Capitolo 22

Il corteo storico uscì puntuale dal Municipio. Persino con qualche minuto di anticipo. Tutto filò liscio lungo le strade semideserte del centro. La città sembrò senza tempo, surreale, mistica.
Il signor Giacomo, con ricetrasmittente in una mano e telefonino nell’altra, seguì tutti i passaggi. Quello più delicato fu l’atterraggio dei due elicotteri. Tutto ok. I tempi, provati e riprovati, erano in quel momento perfettamente sincronizzati.
Un boato di un numero incalcolabile di persone, assiepate ovunque, accolse il Papa che, in piedi a bordo della “papamobile”, dopo aver ripetuto in tutte le direzioni il gesto della benedizione con la mano destra chiusa nelle sue ultime due dita, fece una genuflessione al cospetto della Bolla mandando in visibilio la folla. Quindi, l’auto blindata dotata di una cupola di vetri antiproiettile spessi quasi tre centimetri, si dispose dietro la Dama e il Giovin signore.
Cominciavano i duecentotrentasette passi più insidiosi della Storia della Chiesa moderna, sulla stessa traccia di quelli, a dorso di un asinello, compiuti oltre settecento anni prima da Celestino V. …
Il romanzo “La missione di Celestino” – Capitolo 19

«Forse, signor Giacomo, è davvero arrivata l’Età dello Spirito Santo» sospirò il sovrintendente dopo essersi assicurato d’aver richiuso la porta “segreta” di accesso alla parte retrostante il coro.
«Che fa, ricomincia con le sue visioni mistiche?».
«Ma no. È una cosa seria. Venga, le mostro un’ultima cosa».
«Ancora?».
«Ne vale davvero la pena. È qui vicino, poco prima del mausoleo».
«Certo questa basilica è bellissima!».
«Guardi questo stemma, lo stemma dell’Ordine fondato da Celestino V. Cosa vi nota?».
«La Croce, la parte superiore della Croce è un po’ strana. Sembra quella dei Templari».
«Caspita! Non ci avevo mai riflettuto. Io volevo, invece, attirare la sua attenzione sulla “S” che avvinghia la Croce: è il simbolo dello Spirito Santo». …
Il romanzo “La missione di Celestino” – Capitolo 18

«Entrando le ho fatto prendere una piccola guida della basilica- riprese il discorso il sovrintendente-. La sfogli. E trovi l’affresco raffigurante una crocifissione».
«Chissà perché lei è uno dei pochi che riesce a darmi ordini. Obbedisco. Eccolo: “Crocifissione con Madonna, San Giovanni e un piccolo San Giuliano”…».
«No, non quella. Ce n’è un’altra. La trovi».
«Subito, mio signore. Solo un attimo… Eccola: “San Pietro Celestino depone le insegne del potere temporale papale, dinanzi ad una croce di spine e a San Michele Arcangelo che schiaccia il drago”». …
Il romanzo “La missione di Celestino” – Capitolo 17


«Questo mausoleo è davvero imponente!- esclamò il signor Giacomo appena arrivati nella navata destra della basilica di fronte alla tomba di Celestino V- Mi chiedo perché la lapide funebre sia stata collocata nella parte retrostante. E’ in latino? Che dice?».
«In latino e scritta con l’uso di lettere dentro ad altre lettere. L’ho letta e riletta tante di quelle volte che ormai ricordo la traduzione a memoria:
“E’ riposto in questa tomba di marmo pario, Pietro
che nelle solitudini ebbe nome Celestino.
Visse nell’eremo facendo una vita illibata. E colui
che poté conseguire il trionfo dal triplice nemico;
solo per la sua virtù fu innalzato ai sommi onori.
Onore al Pontefice che disprezzò e depose tanti titoli,
rigettando gli onori delle cose (terrene). Perciò
legato, carcerato, soccombé a crudele morte,
mentre lo spirito tornava al cielo. Qui il suo corpo
è venerato da tutto il popolo.
Al tempo del Priore Fra Maturino.
Opera di Gerolamo, Maestro Vicentino Scultore.
lì 27 agosto 1517”». …