L’AQUILA: RIPRENDONO LE LEZIONI UNIVERSITA’ DELLA TERZA ETA’

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L’AQUILA – Riprendono giovedì prossimo le iniziative dell’Università per la Terza Età dell’Aquila, interrotte nel periodo di lockdown imposto dalla pandemia da Coronavirus. Il primo appuntamento della ripartenza il 25 giugno alle ore 16, presso l’Auditorium ANCE in Viale De Gasperi, zona Torrione, prese ovviamente tutte le misure di sicurezza e di distanziamento nell’occupazione della sala da parte dei soci e ospiti che parteciperanno all’evento.
L’evento i soci potranno seguirlo anche collegati sulla loro piattaforma, mentre per tutti sarà possibile assistere da remoto all’incontro con la diretta che sarà trasmessa sulla pagina Facebook dell’Università Terza Età UTE. Un pomeriggio che si presenta di grande interesse, sul tema della “Candidatura dell’Aquila a Capitale italiana della Cultura 2022”.
Dopo il saluto del Presidente dell’Università Terza Età UTE, Giuseppe Placidi, interverranno sull’argomento tre giornalisti e scrittori aquilani: Angelo De Nicola, Mario Narducci e Goffredo Palmerini. Le loro argomentazioni intorno ad una opportunità per il futuro dell’Aquila che confermerebbe le sue chances come città d’arte, alta formazione, cultura e produzione culturale, vocata ad un turismo di qualità che poggi le sue prospettive sulle meraviglie artistiche e architettoniche, sulle bellezze naturalistiche e ambientali, sulle straordinarie singolarità della città fin dalla fondazione, infine sul privilegio di detenere il primo giubileo della Cristianità nella Perdonanza Celestiniana, ora assurta a Bene immateriale dell’Umanità.

In prima pagina

Non capita tutti i giorni di essere in prima pagina e nello stesso giorno sul Messaggero e sul Mattino…

LA STORIA
L’AQUILA Ai ladri del valore simbolico, planetario, di quel murale non interessava un fico secco: l’importante era far soldi con l’opera d’arte di un sempre più quotato “street artist” quale Banksy. Sembrerebbe esserci “solo” una banda italo-francese di manigoldi dietro la famosa porta del teatro Bataclan di Parigi, su cui l’artista Banksy aveva realizzato un murale per ricordare le 90 vittime del terribile attentato terroristico del 13 novembre 2015, ricomparsa l’altra notte in una cascina in Abruzzo, nelle campagne di Sant’Omero nel Teramano. A ritrovarla sono stati i carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica (Teramo), nell’ambito delle indagini dirette dal procuratore distrettuale antimafia e antiterrorismo dell’Aquila, Michele Renzo. Secondo quanto trapelato, all’attività investigativa hanno preso parte non solo i carabinieri della Tutela patrimonio culturale di Ancona ma anche la stessa polizia francese che avrebbe partecipato anche alla stessa perquisizione nella cascina. Dove l’oggetto sarebbe finito, in momentaneo “deposito”, dopo gli spostamenti in vari nascondigli tra la Francia e l’Italia.
LE INDAGINI
Nell’ambito dell’inchiesta, i cui dettagli verranno resi noti stamane alle 11 in una conferenza stampa all’Aquila dello stesso Procuratore Renzo, c’è un indagato. Si tratta di G.P., imprenditore nato in Francia ma di Tortoreto (Teramo), non si sa se nella sola veste di proprietario della cascina, in cui risiede una donna cinese, oppure di ricettatore. L’uomo, al momento del blitz, quando i carabinieri a colpo sicuro hanno cercato l’opera d’arte trovandola in un sottotetto adibito a soffitta, avrebbe mostrato di cadere dalle nuvole dichiarando di non sapere nulla né del furto né della valenza della porta. L’attività di polizia giudiziaria, che non è affatto conclusa, non sembrerebbe orientata nel mondo del terrorismo o del finanziamento allo stesso, nonostante la provincia di Teramo (in particolare nelle note località della costa, Martinsicuro e Alba Adriatica) sia stata interessata, nel settembre dello scorso anno, da una importante inchiesta del Ros dei carabinieri e Scico delle Fiamme gialle (sempre targata Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo dell’Aquila, pubblici ministeri lo stesso Renzo e il sostituto David Mancini) su un presunto giro di denaro volto a finanziare, dietro la vendita di tappeti e lavori edili, l’organizzazione radicale islamica “Al-Nusra” con base in Siria. Nell’inchiesta fu coinvolto anche l’imam di una moschea a Martinsicuro.
GRANDE VALORE
L’opera recuperata, con tecnica “stencil” bianca, è l’immagine di una ragazza in atteggiamento di lutto per le vittime, dipinta su una delle porte d’emergenza del famoso locale della capitale francese dove novanta persone furono uccise nell’attacco terroristico sferrato da un gruppo armato ricollegabile all’Isis durante un concerto degli “Eagles of Death Metal”, mentre gli stessi suonavano la canzone “Kiss the Devil”. La porta col murale era stata divelta e portata via il 26 gennaio 2019. Il furto aveva choccato la Francia. La Direzione del Bataclan aveva parlato di «profonda indignazione» per il furto di un’opera che «apparteneva a tutti: residenti locali, parigini, cittadini del mondo…». Il teatro aveva poi commentato, via Twitter, che «l’essenza stessa dell’arte urbana è quella di dare vita a un’opera d’arte in un ambiente particolare e noi siamo convinti che questa opera aveva senso solo in questo particolare luogo. Questa è la ragione per la quale noi l’avevamo lasciata lì, libera, sulla strada, accessibile a tutti».
I murales di Banksy, l’artista la cui vera identità rimane ancora sconosciuta, sono ormai diventati molto ricercati dai collezionisti d’arte. Una sua opera realizzata in Galles, raffigurante una bambina in una nuvola di inquinamento simile alla neve, è stata di recente venduta all’asta per centomila sterline (115 mila euro).
Angelo De Nicola
(ha collaborato Marcello Ianni)
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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 32

L’avvocato Leonardo Casciere

32. PERRUZZA, OGGI LA SENTENZA – 15. 3. 1991
A 198 giorni da quell’alba di fine agosto quando una bimba scomparsa venne trovata nuda dentro un fosso in un borgo della Valle Roveto, oggi la Giustizia darà una risposta a questo brutale assassinio.
Oggi, a meno di un colpo di scena dell’ultimo momento, è prevista la sentenza della Corte d’Assise dell’Aquila che deciderà la sorte di Michele Perruzza per il quale il Pm ha chiesto l’ergastolo e la difesa l’assoluzione. …

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Michele Perruzza al momento dell’arresto, all’alba del 27 agosto del 1990

10.ISTANZA PER LIBERARE PERRUZZA – 21. 9. 1990
Ieri, primo giorno di scuola, a Ridotti di Balsorano le alunne della seconda elementare hanno voluto portare, tutte, un fiore al cimitero sulla tomba della loro amichetta Cristina. Ieri, ventottesima giornata di indagini ad Avezzano si è registrato l’ennesimo colpo di scena.
«Non abbiamo intenzione, almeno per ora, di proporre un’istanza di scarcerazione visti gli indizi finora raccolti a carico di Michele Perruzza. E poi, se il muratore venisse scarcerato, col clima che si è creato ci sarebbero enormi problemi». Così, fino a qualche giorno fa, gli avvocati difensori del muratore, in carcere da venticinque giorni con l’accusa di omicidio volontario, atti di libidine e occultamento di cadavere, andavano rispondendo all’insistente domanda del cronista.
Ieri mattina, invece, Carlo e Mario Maccallini si sono presentati al tribunale di Avezzano per depositare presso la cancelleria del Gip un’istanza di revoca della custodia cautelare. …

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