“Dante, Silone e la Perdonanza”, primo classificato anche al “Premio Ut pictura poesis 2022” a Firenze

Con il critico Massimo Pasqualone

A Firenze il 26 giugno la kermesse internazionale di arte, letteratura, cultura
Premio Ut pictura poesis 2022
Parte dall’Abruzzo ed arriva a Firenze il 26 giugno il premio Ut pictura poesis
2022 organizzato dall’Associazione Irdidestinazionearte presieduta dal critico
letterario e d’arte Massimo Pasqualone.
“Tre le sezioni, sottolinea Pasqualone- letteratura, arte e cultura, che
coinvolgono le migliori energie culturali nazionali ed internazionali, in una
kermesse che si celebra nella capitale mondiale della letteratura, dell’arte e
della cultura, con la celebrazione delle arti, ormai diventata consuetudine da
sei anni, nonostante le problematiche di questi anni.
Dopo le precedenti edizioni alle Giubbe Rosse, alle Murate, all’Auditorium al
Duomo, a San Jacopo a Ripoli, questa edizione prenderà l’avvio il 26 giugno
alle 12 quando verrà inaugurata la mostra degli artisti partecipanti alla
sezione arte nella Galleria San Marco, mentre alle 16, nel prestigioso Caffè
San Marco, si terrà la cerimonia di premiazione, alla presenza della madrina
di questa edizione Annella Prisco, scrittrice, autrice di romanzi e giornalista.
Manager della cultura che promuove a livello nazionale ed internazionale,
esperta nel settore delle relazioni pubbliche e della comunicazione, critico
letterario e componente di numerose giurie di prestigiosi Premi letterari,
nonchè Presidente del Centro Studi Michele Prisco, intitolato alla memoria del
padre.
Per la sezione cultura, la commissione giudicatrice, presieduta da Maria
Basile, ha selezionato i nominativi delle personalità che riceveranno il
prestigioso riconoscimento: Enza Nardi, Giuseppe Placidi, Simona Veresani,
Edoardo Ruzzi, Francesco Billeci, Antonio Barracato , Alessandro Carbone,
Domenico Orlando, Vincenzo Talia, Simona Elia, Francesca Battistella, Mary
Attento, Rosario Mancino, Claudia Piccinno, Maria Letizia Gangemi, Nicola
Foti, Marco Santini, Franco Fontanella, Giuseppe Di Caro, Andrea Cosentino,
Silvio Calzolari, Andrea G. G. Parasiliti, Veronica Carpita, Andrea Favoriti,
Mauro Favoriti, Omar Favoriti, Veltra Muffo. Ettore Picardi, Wally Bonvicini,
Stefano Rossi, Giuliano Mazzoccante, Sergio Marinelli.
Esprime soddisfazione il presidente del premio Massimo Pasqualone per la
scelta di personalità così importanti nel panorama culturale internazionale.
Per la sezione letteratura la Giuria, presieduta da Eugenia Tabellione e
composta da Alessandro Taddei, Stefania Barile, Annarita Di Paolo, Orietta
Spera, Antonella D’Angelo, Grazia Depedri ha decretato i seguenti vincitori:
SEZIONE A
Primo classificato
EMANUELA DALLA LIBERA con ἡσυχία Sedimentare il tempo
Secondo Classificato
VITTORIO DI RUOCCO con Il destino di un poeta
Terzo classificato
MARIA ROSARIA FRANCO con La crisalide
Menzione d’onore
ELISABETTA BIONDI DELLA SDRISCIA con E siamo bacio entrambi
ANDREINA TRUSGNACH con L’altalena che non c’era
RAFFAELLO CORTI con Equazioni Emozionali
ALBERICO SOLIMES con L’ombra spezzata
MARTINA ANTOCI con Io che di parole vivo
Segnalazione di merito del Presidente di Giuria
ELZIDE GIOVAGNETTI con È tutto qua
SEZIONE B
Primo classificato
VITTORIO DI RUOCCO con Anime di carta nell’abisso
Secondo Classificato
STEFANO BALDINU con Storie – Cartografie della senilità
Terzo classificato
MORENA FESTI con Parole sull'acqua
Menzione d’onore
STEFANO PERESSINI con Nero d’ombra
GIOVANNI CODUTTI con A passo d’uomo – Lungo la rotta della quinta
stagione
Segnalazione di merito del Presidente di Giuria
EUPREMIO VESTITA con Silloge senza titolo
MARIA CONCETTA BORGESE con Anima nuda
GRAZIA DOTTORE con Note di antica danza
IGOR ISSORF con Sentieri di luce
FRANCESCO MAZZITELLI con Participio presente
MARIO ANTONIO PAGARIA con Addio Amore
RAFFAELE TROTTA con Che sia subito sera
ANGELO VACCARI con Silloge inedita
SEZIONE C
Primo classificato
ANGELO DE NICOLA con Dante, Silone e la Perdonanza

Secondo Classificato
LUIGI PAGLIA con L’urlo e lo stupore. Lettura di Ungaretti. L’allegria
Terzo classificato
PIER FRANCESCO GALGANI con La sovranità limitata dell’Italia sconfitta
Menzione d’onore
MARIA ROSARIA SISTO con Il Rinascimento del Cenacolo di Costanza
d’Avalos, principessa di
Francavilla
VALENTINA MOTTA con Alcesti illustrata. Fortuna di un mito
Segnalazione di merito del Presidente di Giuria
MARCO STRONA con Sulla colonna vertebrale e sul mal di schiena: discorso
sulle patologie
posturali più comuni
SEZIONE D
Primo classificato
GIUSEPPE BENASSI con Tra le tue sgrinfie
Secondo Classificato
AUTILIA AVAGLIANO con Din Don Down
Terzo classificato
ROBERTO MARZETTI con Caro Nonno
Menzione d’onore
PAOLO RICCI con La signora del calesse
FIORELLA FRANCHINI con Pulsa de nura
GIULIO LOCATELLI con L'uomo di Haiti
CLAUDIO RASPOLLINI con Lui, il Re!
ORNELLA FIORENTINI con Argo è il mio nome
GIUSEPPE PARISI con Le formiche della freccia del tempo
MARIO DE SANTIS con Trattieni il respiro
CARMELO COSSA con Amore amaro
FILIPPO GUIDA con La minaccia
LUCA SCOPITTERI con Il creatore di ombre
Segnalazione di merito del Presidente di Giuria
MARCO BONINI con La rosa nera
ANNA IACCARINO con Il tempo di Noi
VALERIO IVO MONTANARO con In morte di un medico – L’omicidio di Vittore
de Lollis
MONICA RONZAN con Aprimi gli occhi ancora
MARCO TERMENANA con Mio figlio – L’amore che non ho fatto in tempo a
dirgli
VITO TRICARICO con Civitas Invicta
STEFANO GIOVANNONE con Il sogno di Oscar il palloncino
GIULIA GRILLI con Ali di sasso – Storia di un aquilotto dei monti azzurri
GIUSEPPE MARIA IACOVELLI con Racconti e favole – C’era una volta il
mondo d’oggi
LIVY FORMER con Un traditore per la regina
BERENICE ROSSI con Le mie due Patrie. Storia e Storie dall’Abruzzo
all’Argentina
SEZIONE E
Primo classificato
LAURA CALDERINI con Donne che vestono d'ortica
Secondo classificato
GIULIO IRNEARI con Il collezionista
Terzo classificato
VITO REMIGIO con Il conforto dei semplici
Menzione d’onore
CARMINE NATALE con Le frontiere dell’inquietudine
PIER LUIGI NANNI con Paradise Buffet e il dilemma d’amore
SEZIONE F
Primo classificato
MAURIZIO BACCONI con Le parole che non ho
Secondo Classificato
ELISA DES DORIDES con Misurata Mole
Terzo classificato
VITTORIA DI DONATO con Quando capita
Menzione d’onore
STEFANO BALDINU con Notturno di Terezin
PIETRO CATALANO con Il sogno di Danilo
EDOARDO FIRPO con Ispirazione
ROBERTO LASCO con Fasci di luce
ANNA POLIDORI con Il Mare che ho dentro
Segnalazione di merito del Presidente di Giuria
GINETTA CARRUBBA con Ti immagino filandiera
VERA BARBONETTI con Rimembranze
PIERRETTE CHERBONNIER con Gli amanti dell’inverno
CIRO GIOVANNI VITTORIO con Guerra…Pace
FRANCESCA RIVOLTA con Missili
MANUELA MELISSANO con Nel fondo degli abissi
ANNAMARIA DI LORENZO con Le prime gocce di pioggia
LORELLA CECCHINI con Fiori di solitudine
RUSSO ROBERTA ALEJANDRA con Muto archivio dell’anima
CRISTINA SPENNATI con Pensieri e ricordi
ANNA CAPITANI con Il mio volo
MARIELLA DI CIOCCIO con Ci sono ricordi
Premio speciale opera in lingua straniera
MARCELLO DI MUZIO con From the Universe to the Soul
Per la sezione Arte sono oltre 50 gli artisti partecipanti da tutto il mondo e la giuria, presieduta da Massimo Pasqualone, comunicherà i vincitori nel corso della cerimonia di premiazione.

LE AMATISSIME CELESTINE AVAMPOSTO DELLA RESILIENZA

La mia analisi sul Messaggero Abruzzo di oggi:

Il bianco, che pure è il colore del caratteristico saio dei Celestini con sopra lo “scapolare” nero, non ha portato fortuna alle Suore di San Basilio. Le lacrime, ieri, dagli occhi spauriti della giovane sorella filippina che ha scoperto i balordi “figli” della Notte Bianca mentre violavano la clausura, avrebbero sciolto il cuore a chiunque.

E chiunque è stato colpito da tanta nefandezza. Tantissime ieri le telefonate e le visite nel monastero di chi, soprattutto, si è voluto mettere a disposizione. «Che possiamo fare? Facciamo delle ronde? Una colletta per comprare un sistema di allarme? Diteci!».

Sì, perchè le Suore Celestine sono ormai entrate (rectius: rientrate dopo una storia settecentenaria gloriosa) nel cuore degli aquilani. Quel loro ruolo “civico” (le ultime eredi, al mondo, dell’Ordine dei Celestini); quel loro record (le prime abitanti della zona rossa per essere tornate a vivere nel monastero distrutto l’8 maggio del 2009 contro ogni buonsenso); quella doppia restrizione nella pandemia (clausura e lockdown); quei loro occhi così intensi nel dare e nel saper chiedere “aiuti” per le loro missioni in Africa e nelle Filippine intitolate a Celestino V, le hanno fatte diventare delle protagoniste. Un avamposto della resilienza in cui gli aquilani, ormai, sono campioni del mondo…

Perciò l’onda emotiva è stata fortissima. Come se si fosse fatto del male, così gratuitamente nel violarle, alle proprie nonne. Le nonne della città. Che lottano per non disperdere l’eredità del messaggio di Celestino V. Sono un esempio per tutti. Resistere. Al terremoto. Alle difficoltà. In un container per 11 anni. A 80 anni suonati. A meno venti gradi o quaranta. Nella polvere del cantiere. Senza fiatare. Resistere anche i balordi. Resistere. Col compito di pregare per gli altri. Eroiche!
Angelo De Nicola
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Primo Premio “Luca Romano”

Un onore per me ricevere il Primo Premio Luca Romano 2022 per la saggistica con il libro “Dante, Silone e la Perdonanza” a Chieti nel corso della cerimonia di premiazione dell’omonimo Premio internazionale per la Letteratura

Morto a 97 anni l’ex rettore e partigiano Giovanni Schippa

https://www.facebook.com/ilmessaggeroabruzzo/posts/194868922180453

Giovanni Schippa

Il mio articolo oggi sul Messaggero (Edizione Abruzzo) sulla morte dell’ex rettore Giovanni Schippa

L’AQUILA Nelle ultime volontà, aveva chiesto che la sua morte fosse resa nota a esequie avvenute. Giovanni Schippa, il professor Schippa, morto l’altra notte a 97 anni, non aveva evidentemente considerato che sarebbe stato impossibile contenere l’onda emotiva della scomparsa di uno dei “padri” dell’Università dell’Aquila, uno dei protagonisti della città e dell’Abruzzo nel secondo Dopoguerra fino agli ultimi giorni.

Cinquantatre anni fa, infatti, nel 1967, Schippa veniva nominato, su chiamata di Vincenzo Rivera, Ordinario di Tecnologia dei materiali e chimica applicata presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università dell’Aquila di cui, di lì a poco, diverrà preside per dieci anni (1971-1981) per poi ricoprire il ruolo, per quattordici anni, di indimenticato Rettore (1981-1995) con all’attivo oltre cento libri e pubblicazioni scientifiche.

Partigiano combattente con il grado di sottotenente, professore emerito dell’Università dell’Aquila, laurea in Chimica, laurea honoris causa in Ingegneria Chimica, ex presidente (il primo) della Fondazione Carispaq, era Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica per meriti nel campo della cultura e della scuola, Cavaliere di Gran Croce, ed ha avuto l’Ordine della Minerva dell’Università D’Annunzio.

Classe 1923, nato a Perugia, ha passato l’infanzia a Passignano sul Trasimeno, poi ha vissuto a Roma e L’Aquila dove ha scelto di rimanere. E nella sua casa in via Strinella, è morto l’altra notte, nel sonno. «Il non aquilano Schippa ha avuto per l’Università dell’Aquila un ruolo addirittura più rilevante dell’aquilano Vincenzo Rivera» (il parallelo lo fece Guido Polidoro): è stato un protagonista attivo di tutte le trasformazioni positive dell’Ateneo.

Con lui rettore, l’Università dell’Aquila si è imposta come risorsa culturale, scientifica, sociale che ha rappresentato e rappresenta un elemento di forza in una città piegata dal sisma del 2009. Ha più di un merito nella valorizzazione e nello sviluppo dell’Università aquilana avendo prospettato e realizzato, da rettore, la simbiosi perfetta tra l’immagine dell’Ateneo e quella della città. Senza mai strafare, come è accaduto altrove per altre Università, non ingenerando mai il sospetto di un’ingerenza indebita nel presente e nel futuro della città e del comprensorio.

Ciò nonostante, Schippa ha imposto un’Università sempre presente. Che ha incalzato, stimolato, proposto programmi, progetti e obiettivi, ha lavorato accanto a politici e amministratori, in una parola ha “governato” nel senso più ampio del termine, collocandosi sempre un passo dietro l’autorità istituzionale. Può darsi sia stato solo frutto di calcolo politico, ma Schippa ha avuto comunque l’indubbio merito di dare più spessore alla legittimità delle istituzioni, contemporaneamente accumulando un credito di fiducia, da parte delle istituzioni stesse, di cui hanno beneficiato largamente l’Università nel suo insieme e gli uomini di maggior prestigio dello stesso Ateneo.

Nell’ultimo 25 aprile che si è potuto celebrare, nel 2019, era in prima fila col cappellino. Impettito. Dichiarò: «Il compito principale è quello di tramandare alle giovani generazioni, trasmettere quello che è stata la Resistenza, quello che ha rappresentato e che ha avuto un contributo di sangue non indifferente. Oggi spesso la libertà è minacciata e c’è un clima che non mi piace».

Angelo De Nicola
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