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La Missione di Celestino - Capitolo 6

Un romanzo di Angelo De Nicola

La missione di Celestino


Studiarono e ristudiarono quella frase tutto il giorno, invano. D’altra parte il signor Giacomo non volle, forse anche per orgoglio oltre che per restare fedele alla strategia di riservatezza da lui stesso pianificata, chiedere aiuto a quei colleghi dell’Intelligence spesso costretti ad occuparsi di rompicapi di tal fatta. A sera, esausti, il signor Giacomo ed il sovrintendente, s’arresero.
«Antipasto “De Contreras” e un assaggio di puntarelle?».
«No, basta. Vorrei andare a casa, almeno stasera».
«A casa? Qui, se non sciogliamo questo rebus, a casa ci andremo noi. Io e lei, sovrintendente. Se lo ficchi bene in testa».
«Abbiamo girato e rigirato questo foglio un milione di volte. Non ho proprio idea».
«Rigirato...E se lo mettessimo davanti a uno specchio?».
«Non credo l’abbia scritto Leonardo da Vinci...».
«Aspetti, aspetti, aspetti..ha detto Leonardo. E se fosse proprio un “gioco”, un rebus».
«Un anagr...».
«Sì, un’anagramma. Come abbiamo fatto a non pensarci prima. Conosco un sito internet specializzato in anagrammi: una volta ci fu d’aiuto per risolvere un caso intricato. Certo, avrei dovuto arrivarci subito. Se non altro prima di lei...».
Attesero con ansia che il computer portatile completasse tutta la procedura di avvio. Furono una trentina di secondi interminabili. Poi un’altra ventina di secondi per collegarsi a internet prima dell’inconfondibile fischio di avvenuta connessione. La “home page” sembrò scaricarsi ancora più lentamente del solito. Il signor Giacomo aveva un ghigno satanico sulle labbra, un misto di speranza e paura. Copiarono la frase nel generatore di anagrammi. Tra i primi dieci migliori risultati che vennero fuori, uno solo aveva senso compiuto: “Josèmaria Escrivà fondatore dell’Opus Dei”.
«Opus Dei? Che vuol dire? Che c’azzecca? C’è un collegamento tra Opus Dei e Perdonanza? Con il Papa? Con Celestino V? Sovrintendente, ora sono davvero nelle sue mani. La prego, mi aiuti ad uscire da quest’incubo».
«Opus Dei? Non ho idea. Forse potremmo fare un altro passo avanti se riuscissimo a decriptare la sequenza numerica. Facciamo lo stesso “gioco”: proviamo a scomporla. Sono otto cifre... potrebbero essere due date... ma sì... presto, clicchi sul sito dell’Opus Dei... la data di nascita e di morte. Sì, sì, sì: 1902-1975. Bingo!».
«Bingo?».
«Ma sì. Nome e cognome del fondatore dell’Opus Dei con la data di nascita e di morte».
«Sembra una lapide...».
«O forse un’insegna, meglio una targa stradale... Ci sono. Andiamo, presto!».
Il signor Giacomo non capiva. Non poteva capire. Come due ragazzini, lui e il sovrintendente si stavano inzuppando le scarpe sul prato di Collemaggio ben innaffiato dal solito scroscione pomeridiano. Il sovrintendente rideva invasato. Quella targa l’aveva vista tante e tante volte che, ormai, era diventata per lui parte integrante del paesaggio. Gli era balzata nella mente perché, tempo addietro, si era sorpreso per averla improvvisamente notata in primo piano nel sito dell’Opus Dei mentre navigava su internet durante una della tante, affannose ricerche su Celestino V e la Perdonanza.
Procedeva a passo svelto sul prato. Avesse potuto, avrebbe volato, novello Mary Poppins, trascinando il signor Giacomo con una mano e con l’altra reggendo l’ombrello magico, fin davanti a quella targa stradale.
«Eccola. Ecco la targa» disse quasi afonico per il fiatone.
A sinistra rispetto alla facciata della basilica di Collemaggio, un paletto verde scuro si stagliava sul verde degli alberi. Tre righe:
“Josèmaria Escrivà
Fondatore dell’Opus Dei
1902-1975”.
I due restarono qualche minuto col naso per aria. Avevano davanti agli occhi la soluzione del rompicapo che li aveva fatti impazzire per l’intera giornata.
«Sì, bravo il mio genio! Ma adesso bisogna capire che significa. Lei che ne pensa?» disse, come completando il ragionamento, il signor Giacomo.
«Ripeto: “jet” e “radiocomanderai” sono le parole chiave. La targa indica il luogo. Siamo a due passi, una trentina di metri, dalla Porta Santa. Mi pare che c’è ben poco da capire: è l’annuncio di un attentato al Papa durante l’apertura della Porta Santa».
«Troppo facile».
«Non vedo altre letture».
«Troppo facile».
«La targa stradale rappresenta una specie di mirino. Il messaggio sembra dire: colpiremo proprio qui».
«Troppo facile».
«Certo la scelta di una targa stradale, proprio di questa targa, è curiosa».
«Appunto».
«Significherà pure qualcosa».
«Non ce la faccio più. Ho nello stomaco solo un orzo e quattro caffè. “De Contreras” e puntarelle? La trattoria è a due passi».
«E va bene, ma niente genziana».


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