LogoLogo

Libri: Attentato al Papa in "La Maschera di Celestino"

Romanzo "Storico-Virtuale" da Pietro l'Eremita ad Oggi

La Maschera di Celestino
da Agenzia Ansa - Notiziario Libri, 2 agosto 2005
di Antonio Andreucci


(ANSA) - L'AQUILA, 2 AGO - (di Antonio Andreucci) Un romanzo storico-virtuale sul Papa santo osteggiato dalla Chiesa dell'epoca e che, unico nella storia, si dimise. E' questo "La maschera di Celestino" (Textus edizioni, pp.122, 12 euro), romanzo del giornalista e scrittore Angelo De Nicola, che narra di un attentato al Papa proprio in occasione della sua visita-omaggio, nel giorno della Perdonanza, alla Basilica aquilana di Collemaggio, dove nel 1294 l'eremita Pietro dal Morrone sali' al soglio pontificio con il nome di Celestino V.

Un volume agile che unisce attualita' e religiosita' in un intreccio tipico di quel genere di ''gialli'' che inducono alla riflessione. De Nicola arricchisce la trama con elementi che inducono a pensare a Celestino V come a un Papa rivoluzionario, Ghandi del Duecento, un Martin Luther King del suo tempo, un crociato della Pace, un guerriero del Perdono finito nel dimenticatoio e denigrato quale vile per il suo ''gran rifiuto''.

Lo spunto e' la cerimonia annuale della Perdonanza celestiniana che si svolge nel capoluogo abruzzese il 28 agosto con un grande corteo storico: chi - secondo la Bolla di Papa Celestino V - attraversa sinceramente pentito la porta santa della Basilica fino ai vespri del giorno seguente, riceve il perdono. Il primo concetto di Giubileo. ''L'annuale cerimonia della Perdonanza - scrive Dacia Maraini nella prefazione - e' assunta a pretesto di un intreccio che si tinge di giallo e si apre ai drammi dell'attualita'. In una citta' blindata che attende l'arrivo del Pontefice e teme gli attacchi del terrorismo internazionale, due personaggi giocano una partita a scacchi con un nemico invisibile e minaccioso".

La minaccia e' quella di un attentato al Papa proprio nello splendido scenario della Basilica aquilana. Con un finale a sorpresa, ma nemmeno tanto. Un ''romanzo storico virtuale'' per il tour nella Grande Rete (l'Opus Dei, i Templari, Aldo Moro, Dante Alighieri, la Santa Casa, Gioacchino da Fiore, Paolo VI, la profezia di Malachia) sulle orme di Celestino.

Un giallo, dunque, in chiave moderna sulla straordinaria figura del Papa del ''gran rifiuto''. ''Il modello 'alto' dell'invenzione letteraria di De Nicola - scrive ancora la Maraini - e', forse, Umberto Eco che nel suo 'Il nome della rosa' rivela la trama razionale di cio' che a tutta prima appare arcano e misterioso. Ma qui siamo lontani dalla ricostruzione dell'ambiente e delle atmosfere medioevali ed e' piuttosto l'oggi, con i suoi lati oscuri e le sue piccole e grandi miserie a fare da sfondo ad una storia che ha il sapore della commedia e dove due sole voci hanno il compito di raccontare una citta' e una leggenda che affonda le sue radici nel passato mitico dell'Europa cristiana''.

Con questo romanzo De Nicola ''entra'' nella narrativa dopo due esperienze in cui ha prevalso l'attualita': ''Presunto innocente-Cronaca del Caso Perruzza'', sull'omicidio di Balsorano e su Michele, dichiaratosi sempre estraneo all'uccisione della piccola nipote Cristina Capoccitti, morto in carcere mentre scontava l'ergastolo per quel delitto; e ''Da Tragnone a Fidel Castro'', una specie di Spoon River vivente della provincia italiana che ripercorre dieci anni di ''Mani pulite'', fine della Prima e inizio della Seconda Repubblica in Abruzzo.
(ANSA). AND 2005-08-02 13:07:00




Segui Angelo De Nicola su Facebook