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UN'OCCASIONE DA COGLIERE ADESSO O MAI PIU'



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L’AQUILA E' statisticamente dimostrato che gli eventi sportivi possono cambiare i destini dei territori. In positivo ovviamente, ponendoli all'attenzione mediatica sotto una luce favorevole. Ma anche in negativo, lì dove quei territori non dovessero cogliere l'occasione offerta su un piatto d'argento dalla tigna di un manipolo di sognatori (il coordinatore regionale scolastico di educazione fisica, Antonello Passacantando in primiis) che hanno avuto la lungimiranza di credere di poter portare, e sostenere, un evento iridato.

Questi Campionati mondiali studenteschi di sci sono una straordinaria occasione per l'Abruzzo di porsi all'attenzione dei circuiti turistici che contano. Un'occasione che la politica dovrebbe saper cogliere al di là dell'appoggio di facciata (la Regione ha stanziato un cospicuo finanziamento) per un'impostazione nuova: fare squadra. Banale? Sì, tanto banale che finora non si è riusciti a fare un solo passo avanti. Il collegamento, sci a piedi, tra le stazioni di Campo Felice e Ovindoli; un sistema di navette con la Majelletta e Roccaraso (ormai la “Madonna di Campiglio del sud”); uno ski-pass unico delle stazioni abruzzesi compreso quel Gran Sasso (unica località italiana, in questo pazzo inverno, ad essere innevata e per giunta di un manto non artificiale) che, invece, ancora arranca come carrozzone. Banalità. Eppure se ne parla da vent'anni. Ma nulla di concreto si muove.

Ecco, questi studenti festanti che invaderanno le montagne di giorno e le città d'arte e i Parchi naturali di sera, possono segnare uno spartiacque tra il dire e il fare. L'Abruzzo può recitare il ruolo delle Dolomiti del Sud, nel senso di attrarre tutta la parte meridionale della penisola con settimane bianche, gare importanti, turismo, numeri, soldi. In tempi di crisi nera, una manna. Aver portato qui i mondiali studenteschi significa che si può fare. L'importante, ora, è farlo.

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Angelo De Nicola