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IL “GRAN RIFIUTO” DI TEMPESTA



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Per la prima volta nella storia della Perdonanza “moderna”, nata nel 1983 con De Rubeis (che altro stile “don Tullio”!), il sindaco dell'Aquila non ha sentito il dovere (e l'onore) di seguire la Bolla nel suo rientro in Municipio. “Rientro” che, sotto il profilo civico, è ancora più importante, se possibile, della “uscita” in quanto simboleggia la proprietà municipale di un documento che pure è un atto religioso (concedendo l'Indulgenza plenaria) ed emanato da un Papa. Dunque la scelta, per giunta non motivata, di Tempesta ha il sapore di un dispetto. Ma a chi? Agli aquilani? Sta di fatto che all'indomani di quello di Antonio Verini (che l'altro giorno ha rifiutato lo scranno alla Camera) arriva il “gran rifiuto” anche di Tempesta. L'Aquila, una città di “rifiuti”.