LogoLogo

IL VESCOVO: «NESSUN CRISTIANO S’INDIGNA
PER LE PRESENZE IN CITTÀ DI LUXURIA E GRILLINI»



Segui Angelo De Nicola su Facebook


«Si invitano i cristiani aquilani ad insorgere contro il presunto sopruso della traslazione della Beata Antonia, preannunciando, altrimenti conseguenze negative per la stessa religione. Eppure, in questi giorni, all’Aquila, al Festival dell’Unità, sono stati invitati Vladimir Luxuria e Franco Grillini dell’Arcigay. Ebbene, non c’è nessun cristiano aquilano che s'indigna per tutto questo. Già questo fatto dovrebbe far inorridire i veri protagonisti della sinistra». Rispondendo all’intervento su un giornale del professor Antonio Cordeschi che aveva definito, senza mezzi termini, un sopruso il trasferimento delle spoglie della Beata Antonia dall’antico monastero di via Sassa a quello nuovo di Paganica, l’arcivescovo Molinari è intervenuto ieri con un’inusitata vis polemica.

Pur riconoscendo a Cordeschi «un’autentica fede cristiana, un vero devoto della Beata Antonia e appassionato cantore delle gloriose memorie religiose e civili dell'Aquila», nella nota l’arcivescovo contesta la parola ”sopruso”: «Mi sembra una parola eccessiva e ingiusta. Le suore sono le uniche a poter prendere le decisioni in merito e lo hanno fatto dopo aver sentito la Santa Sede, il vescovo diocesano, e i superiori francescani. Riguardo al legame degli aquilani al monastero della Beata Antonia sono testimone anch’io dell’affetto profondo di tanti cittadini, compresa mia madre. Ma negli anni Quaranta, per decisione di alcuni amministratori aquilani, le suore sono state private del loro convento e costrette a dormire nel coro, con la conseguenza che alcune di esse si sono ammalate seriamente (ci sono ancora testimoni viventi)».

Al vescovo «non piace il tono riduttivo e un po’ dispregiativo» della definizione ”sparuto gruppo di clarisse”. «In realtà s’erano ridotte ad un piccolissimo gruppo, destinato a morte sicura. Ma è stata proprio la scelta di andare al convento francescano di Paganica a dare nuovo respiro alla Comunità. Mi piacerebbe che chi parla di questa comunità la conoscesse meglio. Io la conosco. L'ho visitata più volte, ho avuto la gioia di trascorrere molte ore con queste clarisse, si respira un vero clima di unità, di preghiera, di povertà e di gioia. E il parco verde e spazioso, che circonda il nuovo monastero non è un elemento marginale nella spiritualità di queste sorelle (secondo la più genuina tradizione di Santa Chiara)».

Conclude Molinari: «Mi accorgo, con amarezza, di quanto sono vere le osservazioni di Ernesto Galli Della Loggia sui valori mutati della sinistra. Alla sinistra non stanno più a cuore gli operai e i contadini, ma solo un opaco mondo borghese, impastato di individualismo e di edonismo. Anche nella nostra città, disgraziatamente, i problemi che angosciano chi è senza lavoro sono passati in secondo piano. Al primo posto ci sono le battaglie di Luxuria e Grillini. Potrei aggiungere che a via Roma esiste un’associazione per lo sbattezzo, sponsorizzata da alcune frange della sinistra».