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FRANCO RICORDI: "UN TSA FINALMENTE REGIONALE"



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L'AQUILA - Regionalizzare davvero il Teatro stabile d'Abruzzo. Questa la parola d'ordine per Franco Ricordi, 45 anni, attore e regista, da qualche giorno nominato direttore artistico del Tsa per gestire il triennio del "dopo Fiorenza".

"Le modalità della mia nomina -dice Ricordi, in questi giorni all'Aquila per un primo giro d'orizzonte- , ed il fatto che il presidente dell'ente, dopo Gigi Proietti, coincida nella persona del presidente della Giunta regionale d'Abruzzo, Giovanni Pace, segnano la strada della mia gestione, nel senso di una regionalizzazione pur nel rispetto del ruolo del capoluogo, che ha dato i natali al Tsa e che ha fatto da culla all'epoca d'oro del Teatro stabile aquilano, che ora si chiama Teatro sabile d'Abruzzo anche se la sigla è rimasta la stessa".

Domanda: Regionalizzare, dunque: ma come?
Risposta: "Innanzitutto istituendo un laboratorio a Teramo, una sezione distaccata a Pescara e rinforzando il rapporto con il Teatro Marrucino di Chieti. Ma, soprattutto, la regionalizzazione passa necessariamente per un nuovo rapporto, pur nel rispetto dei diversi ruoli, con gli amici dell'Atam, e non solo per quel che riguarda la distribuzione. Con l'Atam intendiamo, infatti, costituire una Ats, vale a dire un'associazione temporanea di scopo".

D.: E sotto il profilo più strettamente artistico, ha già un suo programma?
R.: "Penso all'istituzione di un laboratorio di drammaturgia contemporanea, di rilettura creativa dei grandi classici e ad un programma di rilancio della cultura teatrale in senso lato, anche attraverso delle campagne sui mass media. Sono questi i tre punti fondamentali che ispireranno la mia politica di gestione del Tsa. So bene che si tratta di un programma ambizioso, e so bene anche che quasi una sfida impossibile potrebbe apparire la mia idea-progetto di svecchiare il teatro facendo del Tsa un "laboratorio" in tal senso".

D.: Svecchiare?
R.: "Sì, nel teatro italiano l'età media è ormai di 65-70 anni. E dico questo nel più assoluto rispetto di quelli che sono stati anche i miei maestri, da De Filippo a Ronconi, a Lavia. Ma se vogliamo riportare i giovani a teatro dobbiamo tentare la strada dello svecchiamento delle idee e della progettualità. Occorre nuovo slancio. Il Teatro stabile d'Abruzzo è pronto".