LogoLogo

AEREO PRECIPITA SFIORANDO LE CASE: MORTI I PILOTI



Segui Angelo De Nicola su Facebook


L’AQUILA - Si erano incontrati per caso al bar dell’aeroporto e davanti ad un caffè avevano deciso di fare un volo insieme. Ma è stato l’ultimo. Due giovani romani sono morti ieri pomeriggio schiantandosi al suolo mentre effettuavano la manovra di atterraggio con un aereo biposto sulla pista del piccolo aeroporto di Preturo, alla periferia dell’Aquila. Enrico Marchegiani, 25 anni, studente universitario in architettura di Roma, e Iolanda Piacente, 26 anni, insegnante di lingue di Tivoli, erano entrambi soci dell’Aereoclub dell’Aquila. Erano entrambi esperti di volo. Iolanda aveva preso il brevetto di secondo grado: Enrico, molto conosciuto, era campione italiano di volo acrobatico: aveva vinto il titolo tricolore nel 90 proprio con l’aereo (un ”Cap 1O” da acrobazia, di fabbricazione francese) col quale è precipitato ieri.

I due giovani sono morti sul colpo a causa del violento impatto dell’aereo col terreno, un campo vicinissimo ad alcune abitazioni, non distante dalla trafficata statale 80 statale e soprattutto dal piccolo paese di San Vittorino, una manciata di case arroccate su una collina. Poteva essere una strage. L’aereo (di proprietà della società ”Air Abruzzo” e in dotazione all’Aereoclub aquilano) si è avvitato per due volte e quindi è precipitato, col muso in giù, senza comunque esplodere o incendiarsi dopo l’impatto. Lo hanno visto sia alcuni abitanti della zona, tutti tra i campi a godersi un sole tornato primaverile, sia alcune persone all’aeroporto che ieri, come tutti i giorni di festa, brulicava di appassionati e visitatori. L’aereo, in linea d’aria, era infatti vicino alla torre di controllo trovandosi regolarmente nella zona, separata dalla pista da una collina, in cui transitano tutti i mezzi in manovra di atterraggio. Erano le 16,20 circa. Il biposto, in volo da circa mezz’ora, ha dato la precedenza per atterrare, come è regola, ad un aliante. «Era il n. 2 all'atterraggio- dicevano ieri all’aeroporto- e stava per affrontare la manovra conclusiva, quando all’improvviso si è avvitato ed è precipitato, scomparendo dietro la collina». «Il motore era acceso - conferma Fiore Mancinelli, un abitante della zona che ha assistito alla scena-, sentivo il rumore distintamente. No, il motore non si era spento e non ho visto fumo».

Un guasto tecnico? Un errore dell’equipaggio? O che altro? «Impossibile individuare le cause su due piedi- dice, distrutto, Corrado Ruggeri, l’ex campione del mondo di pattinaggio che è presidente del quotato Aereoclub dell’Aquila-. Anzi, sarebbe stupido avanzare ipotesi ora, l’osso dire che il 99% degli incidenti di questo tipo sono causati da errori umani, ma questo è solo un dato statistico. Forse, ma è solo un’ipotesi, i due hanno rallentato troppo per far passare l’aliante».