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Attori per Caso

La Maschera di Celestino
dal trimestrale "Senzatitolo", n.3 aprile 2006


Paolo Aloisi, di professione neurologo; Massimo Casacchia, di professione psichiatra; Don Renzo D'Ascenzo, di professione sacerdote; Vincenzo De Masi, di professione architetto; Angelo De Nicola, di professione giornalista; Maurizio De Sanctis (detto Padre Nike), di professione parroco; Amedeo Esposito, di professione giornalista; Sandro Francavilla, di professione andrologo; Massimo Gallucci, di professione radiologo; Walter Marola, di professione psichiatra; Stefano Pallotta, di professione giornalista; Stefano Rossi, di professione avvocato; Rinaldo Tordera, di professione direttore di banca: tutti attori per due serate al Teatro San Filippo dell’Aquila, nella messa in scena de ”L'Epifania di Celestino”, riduzione e regia di Maria Cristina Giambruno da ”La maschera di Celestino”, romanzo scritto da Angelo De Nicola.

Una produzione del Teatro Stabile di Innovazione L'Uovo dal titolo ”L'Epifania di Celestino”, realizzata a favore dell'Associazione ”L'Aquila per la vita onlus, reparto oncologico”.

Una vera sorpresa questi attori improvvisati; ”costretti” per beneficenza in un’arte ben lontana dalla propria, che hanno affrontato con consapevolezza e serietà prima le prove e poi il pubblico, numeroso e curioso.

Curioso di vedere come il direttore Tordera se la cavava con le tavole del teatro, lui abituato più alle tavole numeriche; o come il professor Francavilla affrontava l'impatto con la scena, lui più a suo agio con lo stetoscopio; per non parlare del dottor Marola, sopraffino conoscitore della mente umana o del dottor Pallotta, abile cronista.

Una curiosità, magari un po’ sadica di alcuni spettatori, che forse speravano di cogliere l’impaccio dell’attore per caso. E, invece, questi possibili detrattori sono rimasti delusi. La prova attoriale dei professionisti aquilani è stata di grande livello, senza esitazioni o incertezze. Sono stati ironici e comici, drammatici e lirici, corali e monologanti, istrionici e icastici: insomma, dei veri attori.

Indubbiamente, la mano esperta della Giambruno ha avuto il suo peso, ma è anche vero che loro, con grande umiltà e fiducia, si sono affidati completamente a lei. Un'operazione, quindi, ”L'Epifania di Celestino” di grande impatto teatrale, che divertendo ha contribuito al sostegno del reparto oncologico dell'ospedale dell'Aquila. Una partecipazione, quella di Rinaldo Tordera - come ha sottolineato tra gli applausi Angelo De Nicola - rivolta alla moglie Rita, che un tumore inesorabile ha strappato alla vita solo qualche mese fa.

«Si sprigiona, dopo la morte di qualcuno, sempre, una specie di stupore, tanto è difficile da comprendere questa irruzione del nulla e rassegnarsi a crederci» dice Gustave Flaubert ed è un sentire alto quando allo stupore si sostituisce l'impegno per aiutare altri ad allontanare il momento dell'irruzione del nulla».