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“HABEMUS PAPAM”: IL FILM DI NANNI MORETTI ISPIRATO DA CELESTINO V



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PESCARA - Non c’è pace per Celestino V! Oppure, da angolo opposto di visuale, che star Celestino V! È ispirato all’Eremita del Morrone (i cui resti salvi per miracolo dalla squassata basilica di Collemaggio, sono in questi giorni “in peregrinatio” a Vasto, dopo una lunga sosta a Pescara) la figura del Papa protagonista dell’ultimo film del regista Nanni Moretti, “Habemus Papam” le cui riprese sono cominciate il primo febbraio scorso. Sì perchè il Papa di cui parla Moretti, un Papa eletto in età avanzata (di qui la scelta dell’attore francese Michel Piccoli) e scelto in un conclave assai sofferto (come quello, nel 1294 a Perugia, in cui lo Spirito Santo individuò il già ottantenne Pietro dal Morrone), non vuol fare il Pontefice. Perciò, secondo la trama svelata da Moretti, i Cardinali chiameranno uno psicanalista (interpretato dallo stesso regista attore) per aiutare il Papa eletto che non vuole più fare il Papa.

Moretti, che è stato più volte in Vaticano dove è entrato in contatto con monsignor Gianfranco Ravasi, ha dichiarato che «il film cercherà un equilibrio tra realismo di ambientazione, sentimento doloroso, e improvvisi scarti verso la leggerezza. Non è una satira. Racconta di un uomo che sembra non farcela».

Niente “gran rifiuto”, almeno stando alle prime indiscrezioni. Moretti si sarebbe ispirato a Celestino V solo per il forte travaglio ma non per il gesto estremo (le dimissioni) che, tutt’oggi, condiziona il giudizio della Chiesa sul grande santo abruzzese, nato in Molise, anche se Benedetto XVI ha compiuto il clamoroso gesto (dopo il terribile terremoto) di far omaggio alla spoglie della stola cardinalizia, quasi come un riconoscimento postumo al Papa della Perdonanza.

Qualcuno ha ipotizzato che ad ispirare Moretti sia stato anche il recente romanzo della scrittrice- teologa Adriana Zarri (“Vita e morte senza miracoli di Celestino VI”, Diabasis editore). Nel romanzo, un Conclave dei nostri giorni, elegge uno sconosciuto parroco di campagna che sceglie il nome di Celestino Sesto (cui nessuno ha avuto l’ardire di dar seguito dopo 716 anni). Duplice il finale: le dimissioni, oppure l’accettazione dell’arduo cammino cui il protagonista è stato chiamato. Chissà che Moretti non chiami Celestino V il suo Papa.

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Angelo De Nicola