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VALANGHE: "PER SALVARSI SEGUIRE LE CRESTE E NON I PENDII"



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L’AQUILA - «I bollettini Meteomont hanno raggiunto un’elevata affidabilità: basterebbe consultarli. Qualche giorno fa abbiamo segnalato un pericolo ”marcato” sul Terminillo: la mattina dopo è caduta una valanga». Per l’ingegnere Franco Aloisio, responsabile nazionale del Servizio Meteomont della Forestale nonchè della stazione abruzzese del neonato Soccorso Alpino dello stesso Corpo, la parola d’ordine è «previsione che diventa prevenzione».

Domanda: In uno studio della Forestale si sottolinea che le valanghe, in proporzione, negli ultimi anni fanno più vittime degli incidenti stradali. È colpa dei mutamenti climatici?
Risposta. «Le valanghe sono provocate da una serie di fattori ed in particolare dalla quantità delle precipitazioni nevose e dalle successive temperature. La riduzione dei ghiacciai dimostra che il clima è cambiato e, di conseguenza, anche i manti nevosi. Pure le temperature hanno subìto modificazioni. Qui all’Aquila, la scorsa settimana, nel giro di tre giorni c’è stata un’escursione da meno 10 gradi a più 15. In passato era un periodo di freddo costante».

D.: Dunque, colpa del surriscaldamento del pianeta?
R. «Ma non solo. È dimostrato che le valanghe sono provocate 95% dal passaggio dell’uomo e solo al 5% da fenomeni spontanei. Il 97% delle vittime svolgeva attività ricreative; in particolare, il 48% attività di sci alpinismo (escursionismo con pelli di foca o racchette da neve), il 23% sci fuori pista (sciatori o snowboarder), il 19% alpinismo (estivo e ice climbing), l'1% attività di sci in pista. Si comprende quanto sia importante la prevenzione. Ma userei anche una terza ”P”: preparazione».

D.: Preparazione, ovvero?
R. «C’è sempre più gente che va in montagna e, inevitabilmente, chi ci va si pone obiettivi sempre più ambiziosi. Perciò, occorre essere preparati. Chi affronta escursioni in alta quota deve essere equipaggiato anche con pala, sonda e rilevatore, seguendo regole di comportamento ben precise come quella di seguire le creste e non i pendii nonchè conoscere lo stato del manto nevoso che si va ad affrontare. Ogni giorno, da 28 anni, emettiamo un bollettino attraverso 136 stazioni che fornisce i dati sulla situazione climatica e nevosa delle montagne italiane». È sul sito www.meteomont.org: salva la vita.