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TRADIZIONALE INTERVISTA ”AL CAMINETTO” AL SINDACO



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Domanda: Sindaco dell’Aquila Biagio Tempesta, ottava intervista ”al caminetto” al Messaggero, come è tradizione a fine anno. E' l'ultima?
Risposta. «Può darsi».

D.: Dunque, si candida al Parlamento?
R.: «Vorrei. Vedremo se ci saranno le condizioni: la situazione è ancora molto nebulosa ed i partiti sono in colpevole ritardo. Certo, non abbandono la città senza garanzie».

D.: Lei non ha mai nascosto ambizioni romane...
R.: «Non si tratta di un'ambizione personale. E' un'occasione per la città».

D.: Un'occasione?
R.: «Sì, l'ho detto e lo ripeto: uno dei problemi più gravi dell'Aquila è la mancanza di efficaci rappresentanti a Roma. L'occasione è di avere due parlamentari, deputato e senatore che potrebbe essere De Matteis, più il sindaco di centrodestra».

D.: E lei si ritiene la persona giusta per L'Aquila a Roma?
R.: Per le centinaia di persone che in questi giorni mi stanno incitando a candidarmi al Parlamento è così. Quello che ho fatto, come sindaco, è sotto gli occhi di tutti: ho risvegliato una città stravincendo sul campo due elezioni. Sì, penso che potrei davvero essere utile a questa città. Un sondaggio mi dava al 68% contro il 32% di Cialente. Vede soluzioni migliori?».

D.: Una città che muore, altro che risvegliata, dicono da più parti...
R.: «Certo i problemi ci sono, ma molti di essi dipendono dal fatto che la città è cresciuta e cresce. Cito solo alcune cifre dal 1998 ad oggi. La popolazione è cresciuta da 70.366 a 72.201; negli asili nido si è passati da 118 a 205 bambini; nelle elementari da 2.300 a 2.912; gli studenti universitari da 12.230 a 21.175. E sotto il profilo industriale, a parte la questione nazionale direi mondiale della crisi del polo elettronico, non abbiamo più siti disponibili per nuovi insediamenti. Nel commercio, viste le tante richieste che hanno esaurito le tabelle, siamo costretti a rivedere il regolamento mentre gli insediamenti di centri commerciali sono sotto gli occhi di tutti. Gli istituti bancari presenti in città sono passati da 16 a 22. Sono numeri di una città che muore?».

D.: Visto che già parla da ex, la più grande delusione quale è stata?
R.: «L'atteggiamento dell'opposizione del ”sinistra-centro”, come io la definisco. Mai una proposta alternativa, mai uno scatto. Io ho sempre cercato di andare a 200 all'ora: in questa città in troppi vanno a 50. Anche perchè in tanti, tante buone intelligenze cittadine, non vogliono schierarsi perchè la politica pensa soltanto a demonizzare gli avversari».

D.: E ad un successore ci ha pensato?
R.: «Non spetta a me indicarlo».

D.: Una rosa di nomi?
R.: «Giorgio De Matteis, Enzo Lombardi, Francesco Carli, Maurizio Leopardi, Francesco Bonanni».

D.: Esponenti di Udc, Forza Italia e An...
R.: «Così non scontento nessuno».

D.: Si voterà per il Comune, subito, a maggio?
R.: «Me lo auguro. Sarebbe la soluzione migliore. Per la città».