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DOPO IL VOTO ALLA REGIONALI: IMPIETOSA ANALISI DEL SINDACO TEMPESTA



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«La Casa delle Libertà, di fronte ad una straripante vittoria del centrosinistra, dovrà imitare la tattica dei vietcong: aprire una serie di focolai sui problemi principali per rendere efficace l'azione di opposizione. Da una politica con criteri di vertice occorre tornare ad una politica di base. In una parola, contati di danni, soprattutto Forza Italia ha il dovere di tornare a fare politica».
Il sindaco dell?Aquila, Biagio Tempesta, arriva a citare Massimo D'Alema (l'opposizione stile vietcong) tanto è preoccupato dalla «vittoria chiara e limpida, incontestabile» del centrosinistra alle Regionali.

«Potrei anche essere soddisfatto- dice il sindaco- dello straordinario risultato, pur nel disastro, di Forza Italia soprattutto in città dove il partito conquista un 20,39% con una crescita, rispetto al già eccezionale risultato della passata tornata, di oltre 1.500 voti. A proposito, qualcuno, molto più autorevolmente di me, dovrebbe ringraziare i 115.415 elettori che hanno votato Forza Italia! Ed invece, sono doppiamente amareggiato perchè già un anno fa lanciai l'allarme dopo il 4 a 0 delle Provinciali».

Da una cartellina, Tempesta tira fuori un comunicato del 30 giugno 2004: «... Il messaggio degli elettori è chiaro: tornare a lavorare nel territorio! Lavorare per fare quello per il quale siamo nati: il buon governo! Qualcuno se ne è dimenticato e anzichè darsi da fare per elaborare soluzioni ai problemi della gente si è dedicato a dare posti di sottogoverno, convinto, come era che tanto la vittoria era stata acquisita per sempre. Infine, ancora ricordo ad Aracu che il momento si chiama ”Forza Italia” e non ”Forza compagni di merende”».

Domanda: Parole profetiche, sindaco. E ora?
Risposta. «Bisogna contare i danni».

D.: Contiamoli.
R. «Tre cose da fare subito, immediatamente. Innanzitutto, Salini dovrebbe dimettersi da senatore. Dopo avergli garantito un percorso politico da privilegiato, dopo la sua elezione a coordinatore provinciale, ha partorito e battezzato il Terzo Polo al quale ha aderito persino ”Alta velocità”, rinunciando al proposito solo dietro un posto da sottosegretario. Di nuovo privilegiato mentre io lo avrei cacciato cinque minuti dopo dal partito».

D.: Secondo?
R. «Dovrebbe dimettersi il coordinatore regionale Sabatino Aracu: non credo sia necessario sottolineare il perchè. Terzo, dovrebbero dimettersi tutti quegli esponenti del partito che hanno beneficiato di posti di sottogoverno soprattutto in questo scorcio della legislatura alla Regione. Che tornino a fare opposizione, opposizione dura, da vietcong appunto. Che tornino tra la gente, che sentano l'orgoglio di appartenenza al partito. Troppi si sono cullati di una vittoria sicura grazie a Berlusconi. Berlusconi è il vestito ma poi occorrono gli accessori sennò si va incontro ad un disastro come è avvenuto il 4 aprile».

Detto che, a suo giudizio, la legge elettorale consente di governare con consensi assai bassi («La Pezzopane governa con il 28% dei consensi, del Turco con il 35%, nessuno supera il 50% visto anche che vanno a votare 2 elettori su 3»), secondo Tempesta «non a caso» sono venute le affermazioni in città di Giorgio De Matteis e Vito Domenici: «Due politici che stanno tra la gente e che di opposizione se ne intendono. Del Turco se ne accorgerà».