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LA BORIA DI UN GRUPPO DI "PETER PAN"



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L'AQUILA - L'autorevole professor Colapietra ci ha già definiti "i boriosi che preparano la matriciana per Sant'Agnese e per Cossiga" mentre qualche autorevole corrispondente di "Radio Portici" ha esclamato che "con tutti i problemi che ci sono in questa città, qualcuno lancia L'Aquila come la capitale italiana, mondiale quasi, delle malelingue!". Ecco, nemmeno parte l'evento Sant'Agnese che è già... maldicenza. È giusto così. Questa è la maldicenza "buona", quella costruttiva, non immorale, non offensiva, libera di non mandarle a dire. La sana maldicenza aquilana.

Boriosi? Sì, un po' di sana boria aquilana ha probabilmente animato i "Devoti" della più antica Confraternita che hanno sposato la folle idea lanciata da Tommaso Ceddia e Ludovico Nardecchia (che, per la Sant'Agnese del 2002 invitarono Francesco Cossiga a venire all'Aquila nella "mangiatoia" di San Biagio): "Rilanciamo la Sant'Agnese. Rilanciamo la nostra città". Con loro, altri sette "Peter Pan" (Walter Capezzali, Teobaldo Cinque, Amedeo Esposito, Riccardo Lolli, Fausto Ronconi, Peppe Santoro ed il sottoscritto) hanno lavorato sodo facendo le prove generali, un anno fa, con l'omaggio all'indimenticato Mario Lolli, ultimo cantore della Sant'Agnese che fu.

In quell'occasione, abbandonata la prudenza, è stata lanciata la scommessa: "Facciamo della Sant'Agnese un evento. Rilanciamo L'Aquila". Bruno Vespa fu entusiasta: "Se siete davvero così folli, io, aquilano, sono con voi!". E dopo lui il sindaco, il Municipio, la Carispaq, le otto Confraternite più organizzate, le sette gloriose istituzioni culturali cittadine, gli Alpini in congedo, l'Istituto alberghiero, l'Istituto d'Arte, e tanti tanti altri "Peter Pan" entusiasti di fare. Non per sè ma per L'Aquila. Una città che vive certamente problemi gravi, in un momento difficile. Ma che possiede anche questa unica, esclusiva, tradizione che sta solleticando la curiosità dei più autorevoli organi di informazione italiani e persino stranieri. La riuscita o meno dell'evento dirà se la città ha vinto questa scommessa. Noi (e non siamo pochi) ci consideriamo già vincitori, con un pizzico di boria.

* Priore 2003