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UN MAGO "LOCALE" DELLA TV



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L'AQUILA - Fosse nato altrove, forse sarebbe stato un "maestro" della creatività. Giuseppe Massari, invece, nonostante avesse assunto quel simpatico nomignolo (un altra delle sue invenzioni) col quale tutto lo conoscevano, era nato qui, a Tornimparte. E si sentiva: un'inconfondibile cantilena aquilana caratterizzava quelle sue interviste surreali, soprattutto quando in piazza Duomo metteva il microfono sotto il naso della gente comune e ne cavava personaggi. E che personaggi! È stato un grande, Giò Kappa. Ce ne accorgiamo, colpevolmente, solo oggi. Soltanto un grande poteva inventare una "Giunta comunale ombra" con un cocktail di personaggi letteralmente presi dalla strada che non avrebbero sfigurato in programmi cult come "Quelli che il calcio" o "Le iene".

Soltanto un grande poteva immaginare di fare di Mario Magnotta, la vittima del famoso "scherzo della lavatrice", una star: gli credettero anche Maurizio Costanzo e Alberto Castagna che, in fatto di Tv, non sono certo due fessi. Con Giò Kappa se ne è andato un mago della Tv locale, la Tv minore, quella meno nobile e per questo quella più vicina alla gente, ai suoi gusti, alle sue nevrosi, alle sue richieste. Non c'era festa popolare, nel circondario, se non c'era Giò Kappa col suo microfono e la sua telecamera. Lui allungava il microfono e durante l'intervista guardava altrove: ormai, il personaggio, lo aveva scoperto e la scatola magica stava certificando la sua scelta. Geniale.