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COLLEMAGGIO, NEL CHIOSTRO SPUNTA UNA TOMBA



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L'AQUILA - Una tomba, forse risalente all'anno Mille, è l'ultima clamorosa scoperta emersa dal restauro giubilare del complesso monastico annesso alla basilica di Collemaggio, di proprietà della Provincia che l'ha destinato a diventare centro culturale (che in parte già è). Lavori, ormai completati, che hanno riservato parecchie sorprese: dal rinvenimento di un'enorme cisterna interna, alla scoperta di passaggi segreti compreso l'antico collegamento tra la basilica e la chiesetta preesistente che ne era diventata la cripta; dal rinvenimento di un forno per la ceramica alla scoperta di un nascondiglio segreto ricavato sotto una celletta dei frati. Ultima, ma solo in ordine di tempo, è arrivata l'altro giorno la scoperta di una tomba proprio sotto il pavimento del chiostro. Durante i lavori di consolidamento alla base dei pilastri del porticato, sono saltate fuori una serie di ossa che ora, come prevede la procedura, il servizio di Medicina legale della Asl analizzerà e la Sovrintendenza archeologica studierà.

"Appena emerse le ossa, abbiamo ovviamente fermato tutto- spiega l'architetto Sestilio Frezzini, direttore e progettista dei lavori di restauro finanziati con circa 3 miliardi nell'ambito del Giubileo-. Che tomba è? In attesa di studi appropriati sulle ossa, ritengo di poter avanzare due ipotesi. La prima, più credibile, è che siamo di fronte ad un ossario, magari di fraticelli che non potevano aspirare alla sepoltura nella basilica o in altri luoghi "nobili" del complesso riservati agli abati. Tale ipotesi è supportata dalla considerazione che Collemaggio, come è noto, è fatta da tutta una serie di sovrapposizioni: dunque, è possibile che alcune ossa che si trovavano raccolte in un luogo da riutilizzare, siano state spostate in altro posto. La seconda ipotesi è legata alla possibilità che si tratti di sepoltura vera e propria: ed allora è facile ipotizzare che l'intero porticato nasconda una serie di tombe". Si aprono scenari entusiamanti.

"Proprio così- insiste Frezzini- a dimostrazione che quello che abbiamo da sempre sostenuto e soprattutto quando, per becere manovre, furono tagliati i fondi per quest'opera inizialmente previsti in 7 miliardi. Siamo di fonte ad un complesso dall'immenso valore storico e architettonico. Anche per questo, nel restauro, abbiamo curato i minimi particolari, persino nelle toilette, col massimo rispetto dei portatori di handicap. Con i circa 3 miliardi ottenuti abbiamo recuperato altri mille mq di un complesso che ne vanta 6.000 di cui 3.000 già ristrutturati. Con un altro finanziamento, che contiamo di ottenere attingendo alla fetta dei soldi stanziati per il Giubileo ma non spesi, potremmo completare l'opera. Che così tornerà ad essere un gioiello".