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"L'HO VISTO UCCIDERE TAMARA E UCCIDERE MIA SORELLA"



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L'AQUILA -
Pm: "Sapresti riconoscere chi ha ucciso tua sorella, dopo aver cercato di violentarla, e la tua amica del cuore?".
"Sì".

Pm: "È in questa aula?"
"Sì".

Pm: "Dov'è?"
"È lui".

Così, senza guardarlo in faccia ma abbassando lo sguardo, Silvia Olivetti, la ragazza veneta sopravvissuta al massacro del monte Morrone, vicino Sulmona, il 20 agosto del 1997, ieri ha indicato nel pastore macedone Alivebi Hasani detto Alì l'assassino di sua sorella Diana e della loro compagna Tamara Gobbo. È stato questo il momento più drammatico della ricostruzione che per la prima volta Silvia è stata costretta a fare in pubblico. Una testimonianza, quella nell'aula della Corte d'Assise dell'Aquila, che praticamente condanna il giovane pastore macedone il quale subito dopo, in una dichiarazione spontanea, ha tentato ancora una volta di fare il pazzo (una perizia lo ha escluso) farneticando di "non essere coinvolto in un furto di cavalli" e di chiedere "udienza al presidente Scalfaro". Poi, a scandire il drammatico quanto lucido racconto della ragazza, durato quasi un'ora, sono state le domande del Pm Aura Scarsella.

Pm: "Ci racconti quella mattina d'agosto...".
Silvia: "Diana, Tamara ed io eravamo partite da Sant'Eufemia a Maiella diretti alla vetta del monte Morrone. Doveva essere un'escursione come tante altre. All'improvviso è comparso lui".

Pm: "Come s'è presentato?
S.: "Non aveva fare sospetto. È stato anche gentile. Prima Diana gli ha chiesto da lontano se eravamo sulla strada giusta per andare sulla vetta; dopo qualche minuto egli ci ha raggiunto da dietro, dicendoci che nello stazzo lì vicino c'erano dei cani e che era meglio passare per un boschetto vicino. Dopo averci guidato, lo abbiamo ringraziato per le indicazioni, ma lui ha estratto una pistola, dicendoci di entrare nel bosco: ci siamo fermate per convincerlo a lasciarci andare, offrendogli tutto quello che avevamo".

Pm: "Non è servito...".
S.: "S'è avvicinato a Diana. A bruciapelo mi ha sparato colpendomi all'addome e sono crollata a terra. Di riflesso ha sparato su Tamara. Diana ha urlato: "Le hai uccise, ma sei pazzo?". Lui mi si è avvicinato. Mi ha alzato la testa: io ho chiuso gli occhi facendo finta di essere morta. Lui s'è allontanato con Diana. Tamara rantolava".

Pm: "Tua sorella s'è dovuta spogliare?"
S.: "Lui gli ha fatto togliere prima la maglietta poi i pantaloncini. Nel frattempo ho visto gli occhi di Tamara roteare e spegnersi. È stato un attimo: mi sono alzata di scatto e mi sono messa a correre, lontano dal sentiero, dentro il bosco per non farmi vedere da lui".

Pm: "Quale è stata l'ultima scena che hai visto?"
S.: "L'ho visto nudo, con i pantaloni scesi, sopra mia sorella la quale urlava "mi stai facendo male". Poi ho sentito uno sparo".

Pm: "Lo hai visto in faccia?"
S.: "Sì, è lui".