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BERLUSCONI: "TEMPESTA E' LA PIOGGIA DOPO LA PESTE"



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L'AQUILA - Forse mai piazza Duomo è stata così piena. Come era nelle previsioni, Silvio Berlusconi ha riempito la piazza ed a poco è servito la contromossa di piazzargli contemporaneamente, a trecento metri di distanza, Massimo D'Alema. "Sua emittenza" ha sbancato, richiamando sicuramente tutto il popolo del Polo (armato di centinaia di bandiere di Forza Italia) ma anche tanti curiosi, tanti giovani, soprattutto, venuti "a toccare con mano" un personaggio che hanno sempre visto soltanto in Tv. Al centro del palco, del suo eccezionale megapalco speciale da 80 metri quadrati che si porta sempre dietro con sé per i comizi (e che ha un solo difetto: visto dal maxischermo, per uno strano effetto, il presidente sembra parlare dietro delle non ben auguranti sbarre), come una rockstar, Berlusconi ha usato tutto il suo carisma per "benedire" il candidato sindaco del Polo, Biagio Tempesta.

"Mia figlia - ha detto il Cavaliere - che in questi giorni sta studiando Manzoni, parlando dell'avvocato candidato all'Aquila, mi ha suggerito: "Papà, come la pioggia che spazzò via la peste". Sì, faremo una Tempesta, e spazzeremo via il malaffare ed il malgoverno. L'avvocato Tempesta è il miglior candidato che potevamo trovare, preparato e dalla grande esperienza professionale che, se vincerà, saprà governare davvero questa bellissima città. E il se è solo scaramantico". Ovazione. Berlusco

ni ha anche parlato del programma di Tempesta per la città, "programma che il centro destra non considera carta straccia come fa il centro sinistra, che fa sempre tutto il contrario di ciò che aveva promesso". Con una sintesi efficace, il Cavaliere ha detto che Tempesta mira ad una buona manutenzione della città con un efficace azione amministrativa; a migliorare la sicurezza dei cittadini anche grazie all'istituzione del "vigile di quartiere"; a rimettere in moto l'asfittica e troppo burocratica macchina comunale e a favorire la possibilità di nuove iniziative imprenditoriali, commerciali ed artigiane. E Berlusconi ha anche citato i punti più "caldi" della campagna elettorale: "Il megaparcheggio ancora chiuso; la piscina comunale ancora chiusa, la casa albergo ancora chiusa e il turismo sul Gran Sasso ancora da sviluppare".

Infine, Berlusconi ha guardato al futuro, come se il Polo avesse già vinto: "A Tempesta - ha detto abbracciando il candidato sindaco - garantisco personalmente la possibilità di scegliersi la sua squadra, di nominare come assessori le persone che riterrà più capaci". Ovazione. Musica per le orecchie di Tempesta. Che, emozionato, al momento di intervenire ha dato del lei al presidente. "Ma come? - lo ha interrotto Berlusconi - noi due ci diamo del tu!". Il candidato sindaco ha ringraziato il Cavaliere a nome "di questi giovani meravigliosi dell'Aquila, delle donne bellissime dell'Aquila, degli uomini in gamba che lavorano ma sono asfissiati da troppe tasse. Caro presidente, il 24 maggio abbiamo vinto, su tutto il territorio aquilano. Caro presidente, la invitiamo di nuovo qui per festeggiare la vittoria. Caro presidente, vinceremo anche domenica per far diventare L'Aquila una città ricca, moderna, felice, europea. Aquilani, forza L'Aquila". Ovazione.