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UN SINDACO SIRIANO: MIMMO SROUR, STRANIERO MA NON TROPPO



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L'AQUILA - "Tolleranza, tolleranza, sì, ma il fenomeno dell'immigrazione deve essere controllato e programmato secondo le capacità ricettive e le possibilità del paese ospitante. Solo così diventa una ricchezza culturale ed economica per tutti: per l'immigrato e per cittadini del paese che lo accoglie". È di una fermezza che non ti aspetti la posizione sull'emergenza immigrazione, resa ancora più incandescente dall'orrore sulla Maiella, di Mahmoud Srour, 49 anni, uno "straniero" che in Italia è diventato addirittura sindaco. A Sant'Eusanio Forconese, Comune montano a venti chilometri dall'Aquila, tutti lo chiamano "Mimmo", fin da quando venne in Italia, nel 1969, per laurearsi in Ingegneria presso l'Università dell'Aquila, città dove ha deciso di restare sposando la signora Pina, originaria appunto del piccolo paesino del quale a novembre è stato eletto primo cittadino di una lista di centro-sinistra col 63.7% dei voti.

"Il mio caso- dice Srour- ha fatto scalpore. Un "extracomunitario diventa sindaco" mi hanno definito molti giornali e qualcuno, con malizia, ha scritto solo "un sindaco extra...". Ed invece io mi sento italiano e, ad onore della mia seconda Patria, devo dire che non ho mai avuto occasione di sentirmici "straniero".

Domanda: Sindaco, l'assurdo massacro sulla Maiella ad opera di un macedone clandestino in Italia, ha fatto riesplodere il problema...
"Come sempre, a suscitare tanto interesse sul grave problema non è stata la presenza clandestina di oltre un milione di cittadini stranieri che hanno raggiunto l'Italia in modo illegale. A svegliare le assonnate menti sono stati questo massacro e prima altri gravi incidenti che sono andati a disturbare il più sacro dei riti di questa nostra Italia, le vacanze di agosto. Ma il vero problema è un altro".

D.: Quale?
"L'ingresso illegale di stranieri in Italia. L'emigrazione è un fenomeno antico quanto il mondo e la storia ha conosciuto altre situazioni simili che, spesso, purtroppo, hanno portato a guerre e distruzioni. Perciò pensare di risolvere il problema dell'immigrazione in Italia come se fosse una semplice emergenza è assolutamente illusorio. Nè dobbiamo aspettarci nulla di risolutivo nemmeno dalla legge allo studio del Governo, qualcosa fosse approvata".

D.: E come si risolve, allora?
"Deve essere assicurato un controllo rigido ed effettivo sull'ingresso e sull'espulsione rapida dei clandestini e degli irregolari, perchè le difficoltà vere sono, spesso, di natura tecnica e risiedono nell'applicazione effettiva della legge. Finora nulla è stato sicuro: sono arrivati migliaia di clandestini ad ingrossare l'esercito dei senza fissa dimora, e non siamo riusciti ad applicare la legge sulle espulsioni".

D.: C'è, però, chi difende l'immigrazione libera...
"Demagogia di alcuni falsi ed interessati difensori di un'immigrazione libera ed incontrollata che è contro l'interesse dell'immigrato stesso. Nè sono accettabili le posizioni di coloro che vedono nell'immigrato un diverso da emarginare ed un virus pericoloso da isolare".

D.: Di certo, dopo l'orrore della Maiella, anche l'Abruzzo sta dando segni di intolleranza se non di razzismo...
"Situazioni come quelle attuali, di flussi incontrollati, rendono l'integrazione dello straniero nel nuovo tessuto sociale molto difficile se non impossibile, perchè creano nel cittadino italiano la sensazione che l'immigrazione sia un delle tante calamità che colpiscono il nostro Paese. Tutto questo non fa altro che favorire nei settori più rozzi e meno preparati della società italiana fenomeni di razzismo e intolleranza mai conosciuti prima".