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LABORATORI GRAN SASSO: C’E UN VIRUS NEL COMPUTER



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L’AQUILA - Allarme rosso all’”Infnet” la rete telematica scientifica italiana. È arrivato un ”virus”, di nome ”Wank” e dalla potenzialità al momento sconosciute, che potrebbe creare numerosi danni o quantomeno fastidi se non addirittura la paralisi per i grandi calcolatori collegati nella rete. Computer grandi (per distinguerli dai Pc, personal computer) e molto importanti dal momento che con l’Infnet (Istituto nazionale di fisica nucleare network) sono collegati tutti ”nodi” (stazioni) della rete scientifica italiana, compresi i calcolatori di alcuni tra i più conosciuti Laboratori del mondo, come quelli del Gran Sasso e di Frascati.

L’allarme s’è sparso, in Italia, tra mercoledì e giovedì. A mezzo ”posta elettronica” (cioè direttamente sugli schermi dei computer) ai manager dei vari ”nodi” italiani è arrivata una comunicazione del supermanager che è a Bologna: state attenti, ha detto in sostanza la lettera-elettronica, perchè dal centro ”Cern” di Ginevra (un importante nodo della rete scientifica internazionale) è stata segnalata la presenza di un virus molto sofisticato e quindi molto pericoloso. Ma non il solito virus per il quale gli operatori hanno ormai trovato l’antidoto, quello cioè che, contenuto nei ”floppy-disk” (i dischetti) infetti, comanda al programma operativo del personal computer di autodistruggersi. Bensì un virus più potente capace di viaggiare nella rete telematica e, quindi, di contagiare i vari nodi nazionali o internazionali collegati.

Si tratta, in parole semplici, di un programma, elaborato da un esperto, che riesce ad entrare nella ”zona pubblica” del calcolatore. Qui, da solo e spesso senza farsene accorgere dall’uomo, cerca di trovare il sistema segreto di accesso nelle ”zone private”.