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Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza - Capitolo 75

Un saggio di Angelo De Nicola

Presunto innocente



75.«VI PROMETTO: VERRA’ FUORI LA VERITA’»
3. 6. 1997



«Io sono qui a rappresentare la giustizia, non l'una o l'altra tesi. È vero che sono una parte del processo, ma rappresento lo Stato e quindi l'esigenza di verità dello Stato». Sarà perché una donna entra per la prima volta (Michele Perruzza, finora, è sempre stato giudicato da magistrati uomini) nella scena del “Delitto di Balsorano”.
Sta di fatto che il Pubblico ministero di questo fondamentale “processo satellite”, il sostituto procuratore di Sulmona Aura Scarsella, ieri mattina ha lasciato una scia di profumo in una vicenda che, troppo spesso, ha invece emanato cattivi odori. Un profumo diverso da quello dei capelli cotonati e del trucco leggero ma curato con i quali il magistrato ha affrontato ieri mattina la prima, delicata udienza.

Dottoressa Scarsella, se non si è opposta alla richieste della difesa di Michele Perruzza, ciò vuol dire che è disposta ad entrare nel merito del processo principale ormai chiuso con un ergastolo definitivo?
«In questa sede noi dobbiamo stabilire la credibilità o meno del teste-chiave Mauro Perruzza. Tutto quello che può aiutarci a raggiungere questo scopo deve essere vagliato attentamente. Poiché stiamo esaminando un aspetto particolare di una vicenda ben più complessa, non possiamo e non dobbiamo ignorare l'intero contesto. D'altra parte si tratta di un particolare, la prima autoaccusa fatta dal ragazzo, che è fondamentale per tutta la vicenda processuale».

Che idea s'è fatta, in generale, del caso del ”Delitto di Balsorano”? Avrà sicuramente letto le carte processuali...
«Ed invece si sbaglia. Conosco la vicenda solo per quanto ho avuto modo di leggere sui giornali, ma non ho studiato le ”carte”. Nel fascicolo a mia disposizione, il fascicolo del Pubblico ministero, ci sono solo pochissimi atti. Ora dovrò studiare attentamente la gran mole di documenti che la difesa ha prodotto oggi. Certo, è una brutta storia visto oltretutto che c'è di mezzo anche un ragazzino».

E una bambina di 7 anni barbaramente uccisa...
«Lo davo per scontato. Nel senso che tutto parte da qui, da questa enorme tragedia: tutti noi dobbiamo tenere sempre questo pensiero in testa».

È più intrigata o spaventata da questa intricatissima vicenda umana e processuale?
«Intrigata? Non ci può essere intrigo sulla pelle della gente. Siamo di fronte ad un ergastolano; siamo di fronte ad un ragazzo di venti anni che ne aveva tredici all'epoca dei fatti e siamo di fronte, ricordiamocelo ancora, ad una bambina di sette anni che non c'è più. Ne sono spaventata. È un processo difficile, delicato, non lo nascondo. Ma lo affronto e affronterò con la massima tranquillità ma anche con la massima determinazione per arrivare alla verità».

È favorevole anche alla richiesta avanzata dalla difesa di fare un sopralluogo sul luogo del delitto?
«Sono favorevole a tutto ciò che ci consenta di arrivare alla verità. Qualsiasi sforzo, purché fatto nella maniera giusta, senza sprecare soldi ed energie».


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