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Terremoto: con Ricavato Libro De Nicola Restauro Opera d'Arte

Il nostro terremoto da Agenzia Agi, 11 dicembre 2009

(AGI) - L’Aquila, 11 dic. - A soli due mesi dall’uscita, è gia’ in ristampa “Il nostro terremoto” del giornalista e scrittore aquilano Angelo De Nicola. La pubblicazione contiene la raccolta del “Diario di un terremotato” curato dallo stesso De Nicola subito dopo il sisma e le più significative e drammatiche lettere dopo il 6 aprile pubblicate nella rubrica “Dillo al Messaggero” curata dallo stesso De Nicola. Una sorta di “diario collettivo” preceduto da un saggio dell’avvocato aquilano Attilio Cecchini sull’“Aquilanitas” alla luce del terremoto e della ricostruzione Ora il “diario collettivo” e’ diventato anche un’operazione civica collettiva a favore della città martoriata.

Dopo l’inatteso successo in libreria e nelle edicole che ha reso necessaria la ristampa, One Group Edizioni, con Francesca Pompa e Duilio Chilante, l’Autore ed i tanti protagonisti dell’iniziativa editoriale con in testa l’avvocato Cesare Ianni, hanno deciso di destinare gli utili all’adozione di un’opera d’arte danneggiata per restaurarla. Un intervento che voleva essere mirato: un passo a misura della gamba. Perciò è stato richiesto l’aiuto del Vice-Commissario delegato per la tutela dei Beni Culturali, Luciano Marchetti che ha “sposato” l’iniziativa. «Devono essere gli aquilani a far volare L’Aquila- ha dichiarato Marchetti-. Ho quindi accolto con viva soddisfazione il proposito di destinare gli utili della ristampa del libro “Il nostro terremoto” al restauro di una delle tante opere d’arte offese dal terremoto. L’opera che sarà restaurata è il quadro della “Madonna del Popolo Aquilano”.

A sostenere l’iniziativa, promossa da One Group, anche Lucia Arbace, Soprintendente ai Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici per l’Abruzzo. «La scelta appare quanto mai opportuna, si tratta di un’icona. Propongo fin d’ora - ha aggiunto la Soprintendente - di sistemare l’immagine sacra, dopo il restauro, in una cappella provvisoria affinchè possa essere fruita dalla popolazione».




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