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CAPITOLO III: L'Addestramento

La Centesima Rocca Due anni di corso, inno al rigore, alla fermezza, alla trasparenza, alla disciplina, formano l'aspirante Maresciallo della Guardia di Finanza. Gli allievi, accuratamente selezionati, seguono un iter didattico-addestrativo articolato in due cicli distinti di studio. Una scelta, quella degli organi deputati alla cura dell'addestramento, studiata e riflettuta con l'intento di dotare ogni giovane finanziere dei mezzi adeguati per comprendere e assimilare diluite nel tempo e con i migliori auspici, le necessarie nozioni, e si badi bene non solo teoriche, per assurgere al ruolo di ineccepibile Maresciallo. La Scuola Sottufficiali della Guardia di Finanza, la massiccia e imponente caserma, la "Centesima Rocca" dell'Aquila, ospita 3.000 giovani promesse che studiano, gradualmente, un cospicuo numero di materie, curandone, grazie alla razionalizzazione operata di anno in anno, i peculiari aspetti. E non si creda che il duro e complicato apprendimento si limiti all'aspetto puramente nozionistico. Gli insegnamenti privilegiati nel "curriculum studiorum" si prefiggono lo scopo di formare il Maresciallo professionalmente, non trascurando, quindi, di istillargli i valori e i principi indispensabili alla futura attività di servizio da giovane sottufficiale.

La Scuola per futuri marescialli della Guardia di Finanza, dunque, prima di schiudere i cancelli, spronando al volo i suoi aquilotti, li dota di un bagaglio indispensabile, ali forti e pulite, per confrontarsi alla pari con un contribuente sempre più informato e conscio dei propri diritti, ma con un'arma in più: qualità morali e caratteriali, da cui è impossibile prescindere dall'esatto istante in cui si giura fedeltà e servizio alla Patria ed al Corpo. Quelle doti, in guisa embrionale, al principio dell'iter addestrativo, sono evidenziate e maturano facendo tesoro dei preziosi segreti professionali elargiti durante il corso. Spazio, dunque, e priorità assoluta, a spirito di sacrificio, lealtà, disciplina, fattiva e consapevole obbedienza agli ordini, patrimonio irrinunciabile di ogni militare, più che mai di un Maresciallo in erba, nelle cui mani si concentrano poteri pregnanti con cui è quotidianamente impegnato nella gestione di delicati e complicatissimi compiti. Ciò in ragione anche delle recenti modifiche del ruolo del sottufficiale, all'interno delle forze di polizia ad ordinamento militare, che hanno stravolto la tradizionale figura di Maresciallo.

Se anni addietro, infatti, tale grado, altro non rappresentava che l'apice della carriera per un sottufficiale, sottoposto a dure rinunce e ad una quanto mai lunga esperienza in quell'ambito professionale, oggi la rivoluzione della Scuola Sottufficiali della Guardia di Finanza, forgia in soli due anni i suoi allievi che in giovanissima età sono pronti a svolgere le medesime delicate mansioni, digiuni di maturazione lavorativa direttamente sul campo, di un veterano collega che ha, al contrario, investito il suo tempo in attività pratica. Perciò, per supplire al difetto d'esperienza, si è reso indispensabile l'adeguamento della didattica all'esigenza con il miglioramento quantitativo e qualitativo degli insegnamenti addestrativi e teorici. Al fine, quindi, di ottenere la completezza dell'istruzione nel settore, a tutto tondo, e poter, in ultima analisi, disporre di personale qualificato e preparato a ogni sorta di operazione in servizio, sono state inserite nel programma di addestramento, a integrazione di quelle già esistenti che sono state approfondite, discipline innovative che prevedono con l'introduzione di metodologie all'avanguardia, l'intensificazione dell'autostima e dello spirito d'iniziativa attraverso un rapporto non solo di subordinazione, ma anche di collaborazione con il quadro istruttori.

Attualmente, seguendo i crismi del percorso sperimentale avviato, il primo anno di corso è dedicato a quelle materie atte all'introduzione, lenta e calibrata, priva di traumi, nel mondo militare e in quell'amministrazione in cui il futuro sottufficiale dovrà navigare con destrezza. Il neoMaresciallo sarà forte dell'erudizione in materie di carattere generale, durante il primo anno, e, nel secondo anno, di quelle più marcatamente professionali, integrate da cenni sulla storia e sulle tradizioni del Corpo e dall'irrinunciabile formazione atletica e formale.

Sin dai primi giorni presso la Scuola Sottufficiali, anche qualora sia già appartenente al Corpo, l'allievo è chiamato ad adeguarsi e a rendere intime le fondamentali regole della disciplina militare, indispensabili alla propria formazione oltre che al sereno accordo nella convivenza con i colleghi. Inquadrato in un simile contesto, l'addestramento formale, materia formativa nell'arco dell'intero corso, occupa una posizione di privilegio. Giammai sterile esercizio o, peggio ancora, strumento di "spersonalizzazione" dell'individuo, bensì il mezzo per instillare nel futuro sottufficiale il fondamentale senso della precisione e amore per la cura della persona, con l'intento, grazie alla collaborazione di gruppo, di sviluppare con fini comuni il cameratismo e lo spirito di corpo. Per poi offrire agli allievi la massima fruibilità e per il completo sviluppo psicofisico, la materia, e non è un caso che la sua denominazione sia "Addestramento formale e Educazione Fisica", si compone anche di sedute di preparazione atletica e di lezioni di difesa personale, nonché di pratica di molteplici discipline sportive.

Anche l'addestramento al tiro con le armi, rappresenta uno dei capisaldi degli insegnamenti a Scuola. Lezioni pratiche, in bianco ed a fuoco, e lezioni teoriche sulle armi in dotazione e sulle tecniche di tiro sono finalizzate all'addestramento del personale, in previsione di eventi che in servizio potrebbero costringere al loro utilizzo, e si prefiggono lo scopo di sensibilizzare il futuro operatore di polizia sulla loro pericolosità, sulla questione etica e psicologica che il farne uso comporta, senza tralasciare le necessarie attenzioni e la lucidità nella manipolazione, presupposti indispensabili per la salvaguardia della propria ed altrui sicurezza. Ogni aspirante finanziere deve, infatti, e in qualunque disciplina pregiarsi di doti di chiarezza in riferimento proprio ai risvolti etici che in ogni argomento di studio vengono trattati. Non stupisca, cosi, che un ciclo di lezioni sia proprio dedicato ai "Principi Fondamentali di Etica", tenute dal Cappellano militare della Scuola. Delineandone la strutturazione si evince come lo scopo sia quello di approfondire, sviscerare e riassumere i concetti etici appena enunciati nelle altre attività, primi fra tutti quelli dell'onestà e della correttezza, patrimonio indiscutibile di ogni finanziere.

E quale utilità potrebbe avere tale disciplina se non fosse inserita in un più ampio contesto di seria preparazione? Nulla è lasciato al caso: all'attenzione per la foggia morale dell'allievo, si affiancano, con l'intento di introdurlo sapientemente nell'universo militare, lezioni di "Cultura Militare" e di "Ordinamento e Regolamenti Militari". Si spalancano così al giovane discente le porte della storia e della tradizioni del Corpo e acquista forma l'universo delle norme che regolano il funzionamento dello stesso e del mondo militare in genere. Negli innumerevoli aspetti che distinguono la materia, particolarmente curato è lo studio delle componenti psicologiche che risaltano nell'azione di comando. Indispensabile è conoscerne i meccanismi mentali e pratici adottando le metodologie più indicate per guadagnare e mantenere la stima dei propri collaboratori. Il corso di studi intrapreso nel primo anno è poi coadiuvato da quelle materie che ampliano la cultura di base e che facilitano l'apprendimento, previsto nel successivo corso, delle più specifiche materie professionali. Il loro intersecarsi continuamente, secondo un piano di interdisciplinarietà, non consente una delimitazione netta e precisa dei confini ma semplificando di gran lunga i programmi didattici è consentito operare una distinzione in quattro aree. Solo per evidenziare il tenore delle principali direttrici dell'iter scolastico, di pari passo all'iter di formazione di ogni singolo allievo.

La prima area si contraddistingue per i contenuti esclusivamente pratici: "Addestramento al Tiro"; "Principi Fondamentali d'Informatica", basato essenzialmente sulla conoscenza dell'hardware, dei principali sistemi operativi, e del software più diffuso, indispensabile per fronteggiare i sempre più frequenti e macchinosi reati informatici e le violazioni amministrative che comportano, nonché per permettere di snellire la gestione delle pratiche; e "Tecniche di Polizia", per dotare l'allievo, anche attraverso esercitazioni pratiche, dell'idea globale che sottende alle operazioni di polizia, dei suoi compiti, e di quegli atti che dovrà compiere e che solo nel secondo anno saranno approfonditi.

La seconda area, al contrario, si fregia degli insegnamenti in "Economia Politica", tesa a chiarire i meccanismi del mercato, e "Scienze delle Finanze", volta a esplicitare le scelte operate dall'Amministrazione statale, le finalità fiscali e sociali dell'imposizione tributaria e gli intricati ingranaggi che regolano l'intero processo di riscossione. Ad un passo dalle materie sopra illustrate, proprio per i contenuti altamente tecnici e per le continue esplorazioni nel mondo matematico, sta la "Ragioneria", un'area a sé stante. Nonostante i compiti istituzionali del Corpo siano stati notevolmente ampliati, la "Ragioneria" riveste una funzione indispensabile per affrontare il "non plus ultra" tra gli atti di polizia amministrativa eseguiti dalla Guardia di Finanza: la verifica fiscale. Il primo anno è propedeutico nella misura in cui crea il contatto tra il futuro sottufficiale e il concetto d'impresa e d'azienda con l'iniziazione al metodo di rilevazione della partita doppia e, in generale, al sistema dei conti economici, finanziari e delle scritture contabili, basi indispensabili per affrontare e sviscerare, nell'ambito del secondo anno, la gestione d'impresa e giungere così all'esame del bilancio d'esercizio.

La quarta area compete alle discipline giuridiche: "Diritto Pubblico", per la comprensione delle norme che regolano il rapporto tra cittadino e istituzioni; "Diritto Civile e Commerciale", per chiarire la regolamentazione dei pubblici negozi e la normativa societaria; "Diritto Penale" e "Diritto Tributario" esauriscono gli insegnamenti relativi al primo anno. Il primo esplicita i motivi che inducono lo Stato a tutelare, in misura particolare, certi diritti; il secondo si inerpica per le perigliose vie del fenomeno tributario, dal sorgere della pretesa fiscale alla risoluzione del contenzioso. I primi dieci mesi di addestramento volgono al termine. L'allievo maresciallo è chiamato alla verifica di quanto ha inglobato nella prima fase dei suoi studi tramite una sessione di esami, scritti e orali. Il giovane sarà valutato sulla scorta del proprio rendimento e con riguardo alle sue qualità morali e attitudinali: il giudizio finale, infatti, salirà di punteggio soprattutto tenendo conto dei risultati alla voce "punto caratteristico" che fonde in sé l'impegno dell'allievo anche in attività non strettamente addestrative con riferimento alla correttezza dimostrata nei confronti dei superiori e dei colleghi. Il maggior riconoscimento, dunque, è per colui che, a parità di rendimento scolastico, ha risposto con grinta all'inevitabile stress dell'iter addestrativo e che, distinguendosi per spirito d'iniziativa, è riuscito a guadagnare stima e consenso degli istruttori. Il periodo estivo potrebbe rappresentare la fase più avvincente dell'intero addestramento. È quello, infatti, il momento del tirocinio pratico nei reparti di tutta Italia, per constatare la realtà della vita operativa e poter quindi applicare ciò che durante il corso si è studiato. Non solo. È anche il momento di un nuovo modo di conoscere, di presa di coscienza del ruolo di responsabilità, a stretto contatto con la professione che solo tra un anno gli allievi potranno esercitare, gomito a gomito con i colleghi più esperti, con gli atti di servizio, quotidianamente redatti, il momento di immagazzinare informazioni che nel secondo anno saranno trattate, focalizzando l'attenzione sulla stessa immagine da curare e conservare agli occhi del cittadino.

Il grande passo è fatto, il primo volo di ricognizione. Conscio del ruolo sociale che presto sarà chiamato a rivestire, l'allievo maresciallo è pronto per acquisire, nel corso del secondo anno gli strumenti indispensabili per operare concretamente. Ed è sapiente dei fondamenti della disciplina militare, un provetto finanziere, su cui si può contare, men che mai inesperto, pur difettando della preparazione specifica per poter essere pienamente valorizzato.

Ecco quindi, che nel secondo anno sarà investito di ruoli pregnanti e difficoltosi, giovandosi di rapporti umani e professionali rinnovati. Gli istruttori faranno, del prossimo maresciallo, un punto d'appoggio e riporranno in lui grande fiducia, assegnandoli incarichi, vestendolo definitivamente del suo ruolo. Il giovane finanziere sentirà gravosa sulle sue spalle la responsabilità, dovrà dare il meglio, conscio delle speranze in lui riposte. E contemporaneamente sarà sottoposto a sanzioni disciplinari in caso d'errore.

Questa lunga serie di fattori concomitanti gli consentiranno lentamente di recidere il cordone ombelicale che fino a quel momento l'ha legato indissolubilmente alle ali sicure e protettrici della caserma. Sono questi i presupposti della rampa di lancio del futuro maresciallo che, perfettamente integrato negli ingranaggi che regolano la vita militare, acquista coscienza della transitorietà della sua condizione di allievo. Parallelamente alla preparazione raggiunta, morale e pratica, si intensifica la difficoltà dell'excursus didattico. Nel secondo anno si alternano antiche materie, per riprendere e approfondire i discorsi già intrapresi, "Principi Fondamentali di Etica", "Lezioni di Tiro" e "Pratica d'Armi", "Addestramento Formale" e "Ragioneria" intrecciate ad un nuovo itinerario scolastico, composto di due categorie salienti. La prima è un prosieguo dell'area giuridica, esaminata nel corso del primo anno, e consta del "Diritto Processuale e Penale", che esplora le mansioni di ufficiale di polizia giudiziaria del finanziere a sostegno del Pubblico ministero, erudendolo sull'ampio panorama dei principali atti di polizia e sul procedimento penale e i suoi soggetti, "Diritto Penale e Processuale Tributario", che delucida sui casi di violazione amministrativa e penale in campo fiscale e le norme che ne regolano l'accertamento e istruisce sugli organi deputati alla contestazione e all'irrogazione delle sanzioni e sul loro funzionamento, "Diritto Comunitario e Doganale", che proietta il giovane nella dimensione dell'Unione Europea. Attualmente, infatti, la Guardia di Finanza è impegnata frequentemente in operazioni di polizia che trascendono i confini nazionali nel contrasto alla criminalità organizzata internazionale e alle frodi comunitarie. Diventa, quindi, di primaria importanza possedere cognizioni sui meccanismi che regolano l'attività doganale e il mercato extra-territoriale e sulle politiche e le finalità che l'Unione Europea persegue.

La seconda categoria è quella relativa alla tecnica professionale, suddivisa in due sottocategorie: l'una volta allo studio dei tributi, maggiori e minori, l'altra ai servizi che esulano dall'attività fiscale del Corpo. Nella prima subarea, il prossimo maresciallo si districherà tra lo studio dell'"Iva", delle "Imposte Dirette" e delle "Accise", analizzate in lungo e largo dato l'enorme gettito che forniscono alle casse dello Stato, e delle "Altre Imposte Indirette", materia a carattere residuale, ma non per questo di minor tenore. I servizi extratributari, scollegati dal settore fiscale ma di competenza al Corpo, sono ampiamente trattati nella seconda subarea: "Servizi Extratributari" e "Servizi di Contrasto alla Criminalità Organizzata e alle Frodi Comunitarie". Nel programma di studi della materia "Servizi del Corpo" sono invece affrontati in carattere riassuntivo, i molteplici compiti che spettano al finanziere, appena enucleati nelle altre discipline.

L'addestramento non sarebbe completo se l'iter scolastico non annoverasse anche materie complementari e pratiche. Tra le prime l' "Informatica" destinata all'istruzione sulla rete telematica del Corpo, insostituibile per il degno ed efficiente espletamento del servizio, e le "Esercitazioni Pratiche di Servizio". "Inglese", "Automobilismo" e "Contabilità di Stato e Amministrazione del Corpo" sono gli insegnamenti cosiddetti pratici. Il primo indispensabile data la costante collaborazione con gli organi del medesimo ordine comunitari e stranieri; il secondo per il conseguimento della patente militare e il terzo per dotare il futuro maresciallo della competenza della gestione non solo degli uomini ma anche di mezzi e denaro. Il notevole programma è poi coronato da un fitto calendario di conferenze che completa il curriculum del giovane che una volta superata la seconda e ultima sessione d'esami è pronto a vivere, fino in fondo, e con la più esaltante delle esperienze alle spalle, la sua vocazione da maresciallo della Guardia di Finanza.




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