Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 119 (FINE)

L’avvocato Attilio M. Cecchini al funerale di Michele Perruzza, il 25 gennaio del 2003, a Ridotti di Balsorano e durante l’orazione funebre, tra Gennaro De Stefano (a destra) in lacrime e l’avvocato Antonio De Vita. Dietro, si riconosce la giornalista Angela Ciano

119-120. «MICHELE SIMBOLO DI UNA GIUSTIZIA INGIUSTA» – 26. 1. 2003
Un’arringa funebre più che un’orazione, quella che, con gli occhi bagnati dalle lacrime e la voce commossa, l’avvocato Attilio Cecchini (e subito dopo il suo collega Antonio De Vita) ha recitato tenendo una mano sulla bara nella piccola chiesa gremita. Michele Perruzza ha avuto ieri, nella chiesa di Santa Maria dei Sassi nella frazione di Ridotti (la stessa dove fu salutata la piccola Cristina il 25 agosto 1990) un funerale certo non da ergastolano condannato con sentenza definita per pedofilia sulla nipotina di 7 anni.
«Sulla tua tomba- ha detto Cecchini nell’orazione- vorrei scrivere: Michele Perruzza ergastolano innocente, simbolo di una giustizia ingiusta. Sono accanto a te con quelli che ti vogliono bene e che hanno raccolto il tuo ultimo messaggio: “Dite a tutti che non sono stato io”. Quando abbiamo deciso di difenderti, a me e a De Vita, dicesti, alzandole, che quelle tue mani non hanno mai toccato Cristina. Noi ti credemmo e, via via, ti abbiamo condotto lungo la battaglia e ci siamo convinti della tua innocenza. Ci duole -ha concluso il legale rivolgendo lo sguardo verso il giornalista Gennaro De Stefano, anche lui in lacrime- non essere arrivati in tempo per liberarti in 12 anni di battaglia nel corso dei quali ti abbiamo abituato a sperare nella libertà. Sei diventato un simbolo che vivrà per sempre». …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 114

Gli avvocati di Michele Perruzza, Carlo Maccallini e, a destra, Attilio Cecchini

114. PERRUZZA, IL CASO ORA È RIAPERTO – 24. 11. 2000
Ci sono volute ben tre decisioni della Cassazione e otto anni di battaglie legali, ma alla fine la difesa di Michele Perruzza l’ha spuntata. Da ieri alle 19, quando s’è appreso il verdetto della Suprema Corte che rigettava il ricorso presentato dalla Procura generale dell’Aquila, il caso del delitto di Balsorano è ufficialmente riaperto.
Riaperto nel senso che ora la difesa (gli avvocati Cecchini, De Vita e Maccallini che da otto anni assistono gratuitamente il muratore) potrà presentare la richiesta di revisione del processo principale. Il passaggio di ieri in Cassazione era decisivo, così come lo furono i due precedenti quando la difesa vi fece ricorso perché, come commentò Cecchini, «si vuol far abortire questo processo satellite», ovvero quello nel quale Michele e sua moglie, Maria Giuseppa Capoccitti, sono finiti accusati di aver istigato il figlio minore Mauro all’autocalunnia, cioè ad autoaccusarsi del delitto di Cristina. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 96

Gli avvocati Ferdinando Paone (a sinistra) e Stefano Rossi durante il processo di Sulmona (Foto Renato Vitturini)

96. MAURO E IL PADRE, FACCIA A FACCIA – 28. 2. 1998
Colpo di scena chiama colpo di scena: il giovane Mauro dovrà testimoniare, dovrà confrontarsi col padre e con la madre, dovrà resistere alla pressione di una raffica di domande, dovrà difendersi dalle esplicite accuse di essere l’assassino della povera Cristina.
Confermando la tradizione di questa maledetta vicenda del delitto di Balsorano secondo la quale ad ogni svolta decisiva si aprono invece nuovi scenari, l’udienza di ieri del processo- satellite davanti al Tribunale di Sulmona ha sparigliato le carte in tavola. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 55

L’avvocato Attilio Cecchini

55. PERRUZZA, L’ERGASTOLO, UN DIARIO SENZA FUTURO – 31. 1. 1992
Niente applausi alla lettura della sentenza, niente fuochi d’artificio in paese per la condanna al carcere a vita di un uomo. Ieri sera sono rispuntati i diari e lettere segrete (in questo caso di Mauro che chiederebbe scusa al padre, ma la lettera è datata 12 aprile ‘91) offerti, ovviamente, in esclusiva compensata.
Rispetto allo scorso marzo, il clima attorno al delitto di Balsorano è cambiato e non soltanto perché è trascorso altro tempo da quella fine estate del 1990 che sconvolse Case Castella. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 42

L’avvocato Attilio Cecchini (foto Renato Vitturini)

42. LE PICCONATE DELLA DIFESA – 23. 11. 1991
Dopo quanto s’è sentito ieri nell’aula della Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila, in quel “cimitero” che è diventato Ridotti di Balsorano ora ci sono quattro croci. Una croce sulla piccola Cristina, la “Biancaneve” di 7 anni uccisa prima che potesse scoprire la vita; una croce su Michele Perruzza, il muratore condannato all’ergastolo il cui nome è già diventato per molti il sinonimo dell’”orco libidinoso”; una croce sul figlio tredicenne del muratore che comunque andranno le cose resterà sempre sospettato di essere il vero omicida ed una croce su un « sistema» che, pur vicinissimo alla soluzione, non riesce a sgomberare il campo dai dubbi. …

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