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"Pane e Frittata": Fotofinish 6-4-1991

Rubrica di satira sportiva di Tom Maso



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"Errare è umano, perseverare è alberoniano". Così, secondo indiscrezioni, avrebbe urlato lo sponsor più amato dagli italiani dopo l'ultima "sòla" presa dall'Aquila Rugby con l'Ultimo dei Sudafricani. Lo sponsor, incazzato, voleva strappare il contratto per la rabbia ma poi ha pensato bene di monetizzare la sòla. Dalla prossima stagione, ha detto lo sponsor in esclusiva a Pane e Frittata, cederà l'abbinamento pubblicitario al suo amico titolare di un noto Calzaturificio che così non dovrà più importare dal Sud Africa suole in vero cuoio per le sue pregiate scarpe. Avrà materia prima a portata di mano in Italia e ad un prezzo più vantaggioso. Anzi, quasi gratis. Eppoi dice che a parlare bene del superpresidente Alberone e dell'Aquila Rugby non ci si rimette!

Pane e Frittata aveva addirittura difeso (per l'affare dei tre fratellini terribili, guarda caso anche loro mezzi sudafricani) la società neroverde. E come ricompensa è arrivata un'altra fregatura megagalattica, grande quanto il numero di scarpe (n. 87, fatte su misura) della prima "sòla" sudafricana, quella del gigante Mangia e dormi. La fregatura mette in ginocchio una già avvilita e bastonata L'Aquila Rugby. Già senza oriundi ("Non servono" disse il buon Alberone applaudito dalla stampa a lui "amica" perché ormai in pantofole) e con un allenatore che tutti davano come partente fin dalla prima giornata, ora la Scavolini ha perduto pure lo straniero. Chiunque lo sostituirà, fosse pure il Maradona della pallaovale (il paragone calza con le sòle), riuscirà ad ambientarsi a campionato ormai finito. Così il 90-91 resterà uno dei pochi campionati in cui L'Aquila Rugby non ha praticamente lottato per conquistare lo scudetto.

I miracoli possono sempre avvenire. Magari chiedendo la grazia al Santo protettore dei cittadini. Ma se questa squadra rabberciata, rattoppata, sfiduciata ed "allenata" da un numero divenuto imprecisabile di tecnici (tutti i dirigenti, i portaborse, i segretari, i vivandieri e i giardinieri), se questa squadra dovesse ottenere qualche risultato una cosa va messa subito in chiaro. Il merito andrà esclusivamente ai suoi giocatori che, più degli altri anni, hanno saputo sopportare le follie di una società che sbanda. Ai giocatori gli hanno tolto le tessere omaggio (perché?). Gli hanno detto che il loro allenatore non valeva nulla e che se ne sarebbe andato al più presto (perché?). Gli hanno fatto credere che lo straniero era "sicuro" (perché?). Più di questo non si poteva proprio fare. Alcuni giocatori hanno chiesto, chissà cosa scriverà Tom Maso, dopo questa sòla? Rspondo con una frase di Tommaso bonanima: "Bravi. Bravi tutti".