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"Pane e Frittata": Fotofinish 10-2-1991

Rubrica di satira sportiva di Tom Maso



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Alla Scavolini L'Aquila Rugby è finalmente nata una nuova "stella" che pare avere tutte e carte in regola per trascinare la squadra ai più prestigiosi successi. Se ne sono accorti tutti, anche il fido commentatore della Rai, durante il match in televisione a Livorno. Il nuovo asso dal fulgido futuro si chiama Massimo Mascioletti, fino a due settimane fa punto di forza della Giovanile. "Ecco, vedete come si placca...- gracchiava la Tv - Ecco, vedete come si punta l'uomo... Ecco, vedete come si passa la palla... Che classe... Che campione...". Il più soddisfatto è stato il presidente Alberone a cui va dato il merito di aver puntato tutto, compresa la sua credibilità, sul vivaio dell'Aquila Rugby. "I giovani, i giovani, ci vogliono i giovani per andare avanti- ha sempre detto e ripetuto il superpresidente-. Perciò bisogna curare le squadre giovanili: lì vanno indirizzati gli sforzi e gli investimenti".

La società neroverde, illuminata da una dirigenza capace ed impegnata, ha avuto la lungimiranza di diventare la società "faro" cittadina, sfruttando al meglio le enormi potenzialità delle due società satelliti: Cus e Paganica. E soprattutto i dirigenti hanno avuto il coraggio di sacrificare un quotatissimo supertecnico alla guida delle giovanili. Sembra che il prescelto, in nome del rugby, abbia abbia addirittura offerto gratis la sua opera (ma non è confermato). Il vivaio dell'Aquila, insomma, sforna campioni a ripetizione. La conferma si è avuta con la convocazione in Nazionale di un'altra giovane promessa che la Scavolini ha "soffiato", appena in tempo, al Paganica: la terza linea Sandro Bottacchiari. Il ragazzino, a Imperia, s'è fatto valere. E non è tutto: tra tanti campioni in erba, stanno emergendo due uomini di mischia: un certo Fulvio Di Carlo di cui sentiremo parlare e quel Giorgio Morelli che già meriterebbe il posto in prima squadra. Ma una notazione particolare, in questo sondaggio delle giovanili, va fatta a favore dell'"aquilotto" Antonio Di Zitti: già adesso, a soli tredici anni, il ragazzino mostra di poter sicuramente diventare quella terza centro che il presidente Alberone ha sempre sognato uscisse proprio dal vivaio neroverde.

P.S. Sono giunte in redazione all'attenzione di Tom Maso numerose lettere, ma tutte anonime. Pur condividendo molte delle denunce di questi lettori (specie la nota di un tale Enrico Rossi), non possiamo pubblicare le lettere perchè prive di un numero di telefono o di un indirizzo per effettuare un doveroso controllo. Ricordiamo che la firma di una lettera autentica e controllata può non essere pubblicata firmata se l'autore non lo desidera. Ma un controllo resta indispensabile.