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"Pane e Frittata": Fotofinish 28-10-1990

Rubrica di satira sportiva di Tom Maso



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Il grado di civiltà di una società si valuta dal rispetto per i suoi anziani. Sotto questo aspetto la società L'Aquila Rugby ed i suoi dirigenti sono tra i più civili. Gli ex giocatori neroverdi, i migliori e non le mezze calzette, gli "anziani", cioè chi alla società ha dato tanto, tutto, anzi di più, sono stati infatti sempre emarginati a guardare la partita in tribuna. Non sono stati mai coinvolti. Chiamati a dare una mano. A mettere a frutto la loro esperienza sul campo di gioco (quando allo stadio c'erano ancora gli spuntoni di pietra) e sul campo della vita. Ora i "giovani" dirigenti dell'Aquila Rugby, del quali solo qualcuno è stato un campione e perciò si sta cercando di emarginarlo, hanno deciso che ai vecchi rincoglioniti non spetta più nemmeno i diritto di usufruire della tessera omaggio per andare a vedere la partita.

Quelle tessere "aggratis" sono uno spreco: "Se vogliono andare a vedere la partita se la comprino la tessera. L'Aquila Rugby non è mica un ospizio della Usl..." ha sentenziato qualcuno che, evidentemente, non sa ancora che le due Germanie sono state riunificate. Così, niente più tessere ai vecchi giocatori che, esagerando, non saranno più di trecento. A 100.000 lire a tessera, la società ha risparmiato ben 30 milioni. E i soldi risparmiati, il Gran Consiglio ha deciso di destinarli per un'opera buona (che animo questi dirigenti!). E' stato chiamato un supertecnico per supervisionare la supersocietà che per le sue supercapacità (ebbe tra l'altro la superbravura di perdere uno scudetto da supervincere) tutte le squadre italiane si stavano contendendo a colpi di superingaggi. Non fa niente che per ora non si sa che fargli fare: in tribuna basta un supertecnico, non tanti vecchi.