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GOOGLE E L’ABRUZZO: COME ERAVAMO SETTE ANNI FA



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L’AQUILA - Un tuffo nel “passato” (ben sette anni fa...) nel Web e con grandi sorprese. Per il decennale del più importante (è quasi un monopolio) motore di ricerca su Internet, ovvero Google, gli allora due ragazzi oggi miliardari inventori hanno fatto un regalo al pianeta: poter fare una ricerca sulla Rete oggi ma come se il tempo fosse fermo all’anno 2001 (la ricerca cosidetta “index” del 1998 non è stata tecnicamente possibile). Google, infatti, archivia tutte le ricerche che vengono fatte.

Ecco cosa è emerso: i lettori possono divertirsi a verificare all’indizzzo http://www.google.com/search2001.html nel quale sono indicizzate “solo” 1.326.920.000 pagine.

Con la parola “Abruzzo”, viene fuori che il primo sito tutt’oggi disponibile (in seconda posizione) dei 151mila risultati disponbili (che oggi sono invece ben 33.800.000) è quello www.abruzzo2000.com. Si tratta di un sito nato all’Aquila dall’idea di alcuni “pionieri”, già in lingua inglese (questo conta molto nel Web), per rispondere alle richieste di informazioni sull’Abruzzo e che oggi conta quasi 21.000 visitatori al mese occupandosi soprattutto di turismo e genealogia; il sito della Regione Abruzzo è al nono posto ma non si collega più, mentre decimo c’è il classico www.abruzzo.com per la vendita online di prodotti tipici abruzzesi enogastronomici.

Quanto alla parola “Pescara” (130mila risultati, oggi 22.700.000), il primato spetta al sito della Provincia (al quarto posto); al terzo c’è un sito sul Pescara Calcio ma il link non è più disponibile.

Per “L’Aquila” (94.600 risultati, oggi 22.300.000), il primo sito disponibile (secondo posto) è al link all’Università dell’Aquila che consente utilmente di ricollegarsi all’attuale indirizzo.

Per “Chieti” (75.900, oggi 51.800.000) il primio sito rinvia alla “Catholic Encyclopedia” mentre al quarto posto c’è il link alla Provincia di Chieti (http://www.profesnet.it/provinciachieti/).

Infine, per “Teramo” (68.400, oggi 17.000.000), il primato spetta ad un link che utilmente rinvia al nuovo indirizzo dell’Osservatorio astronomico di Collurania. Niente di nuovo, dall’“archeologia” della rete.

Angelo De Nicola