LogoLogo

CENTI NON RECUPERA, TEMPESTA STRAVINCE



Segui Angelo De Nicola su Facebook


Tempesta, tempesta, Tempesta. Il candidato del Polo per le Libertà, l'avvocato Biagio Tempesta è il nuovo sindaco dell'Aquila. Il sindaco che traghetterà il capoluogo di regione nel Terzo millennio.

Ha vinto per oltre 5.000 voti con un netto distacco: 56,42% (23.730 voti) contro 43,58% (18.331 voti) di Antonio Centi, candidato dell'Ulivo. Tempesta è stato in nettissimo vantaggio fin dal primo scrutinio. Fin dalle prime proiezioni dell'Abacus (57,7% per Biagio Tempesta, 42,3% per Antonio Centi poi confermata una seconda è proiezione), dalla proiezione dell'emittente ”Rete8” (55,3% per Tempesta, 44,7% per Centi) e soprattutto dai risultati delle prime sezioni scrutinate.

Il primissimo dato che è arrivato, poco dopo le 22,30, al Comitato elettorale del Polo in via 20 settembre è stato quello della sezione numero 13: 165 voti per Tempesta, 96 per Centi. Nella sede del Comitato è stato un boato. «Vinco alla sezione numero 13- ha detto ”a caldo” Tempesta- ed è il primo dato che arriva. Beh, allora è proprio un segno del destino».

Quando poi si è superata le metà delle sezioni, quando cioè a 75 su 114 seggi la percentuale si è assestata sul 55,9% contro il 44,91% di Centi con un divario di quasi tremila voti (15.020 a 12,245) allora da Tempesta hanno tirato fuori lo spumante, già pronto nel frezeer: «No, non ha perduto Centi ma ho vinto io- è stata la prima dichiarazione di Tempesta, in maniche di camicia, abbracciato dai suoi sostenitori-. Anzi, hanno vinto gli aquilani. Forse nessuno lo vuole capire: questo è stato un voto popolare. Tempesta è stato votato dagli aquilani che hanno capito il segnale di rinnovamento. Hanno capito che possiamo rimettere in moto questa città. Dieci-dodici punti di vantaggio? No, non me lo aspettavo. Questo voto è andato al di là di ogni più rosea previsione. Grazie, grazie aquilani. Non vi tradirò».

In effetti, la prima proiezione ha colto un po' tutti di sorpresa. Tempesta godeva dei favori del pronostico in considerazione del vantaggio, in particolare sotto il profilo del voto personale, guadagnato al primo turno quando aveva staccato Centi di quasi 2.500 voti (22.418 a 19.864) con un divario del 5,4%. E già quella era stata una grande sorpresa.

Nel ballottaggio la forbice si è allargata, anzi s'è raddoppiata fin quasi a sfiorare di triplicarsi (13%). Un risultato clamoroso, quello ottenuto dal Polo e dal suo ”cavallo” se si considera che, in questi ultimi anni, sono stati rarissimi i casi in cui il sindaco uscente (che, come si dice, gode appunto dell'effetto-sindaco) viene staccato sensibilmente al primo turno.

Tredici punti di percentuale al ballottaggio sono un tracollo per Centi e per la coalizione dell'Ulivo la quale pure aveva retto bene al primo turno assestandosi, come voto di lista, al 47,56% contro il 44,53% del Polo. Evidentemente, a favore di Tempesta ha giocato il fattore-Lombardi nel senso che l'elettorato che al primo turno aveva premiato con incoraggiante 7,9% la lista ”contro tutti” dell'ex senatore si è orientato dove era previsto che si orientasse: verso il centrodestra.

Evidentemente a favore di Tempesta ha giocato l'effetto-protesta, ossia la voglia di far ”pagare” la mancata soluzione di alcuni problemi (traffico e discarica sopra a tutti) solo e soltanto alla persona del sindaco e non alla coalizione di centrosinistra da lui ha guidato in questi quattro anni.

Evindentemente, a favore di Tempesta ha giocato l'alta affluenza alle urne del ballottaggio: sono andati a votare 43.146 elettori, ossia il 72% degli aventi diritto con un aumento del 10% rispetto al ballottaggio del 1994 (62,80%).

La città ha voluto cambiare. Radicalmente. Ed ha scelto il centrodestra.