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L’ELICOTTERO DEGLI IRTI PRECIPITA SU UNA VILLA



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L'AQUILA - L'elicottero della società Irti precipita ma pilota e passeggero restano praticamente illesi. La famiglia aquilana degli Irti, titolari di una delle holding più importanti tanti d’Italia nel settore dell’edilizia, ha vissuto un’altra puntata della sua saga che potrebbe intitolarsi ”Fortunati nella sfortuna”.

Aldo Irti, 66 anni, amministratore di una delle società che fanno capo alla holding ieri mattina era uscito col suo elicottero personale per fare un ”giro” di piacere sui cieli del suo ”impero” in Sassa e Preturo (frazioni del Comune dell’Aquila), dove ci sono le lussuose ville dei quattro fratelli titolari della società, dove c’è il piccolo aeroporto che serve soprattutto agli impegni anche internazionali della famiglia, dove c’è il supercarcere e la megascuola della Guardia di Finanza costruite dagli Irti dove sorgono i terreni sui quali, ai primi del secolo, il capostipite ”self made man”, Iniseo Irti, iniziò le fortune della holding che nel 1991 è risultata al primo posto per fatturato, tra le aziende di costruzioni italiane.

Durante il giro, poco dopo il decollo dall’aeroporto di Preturo, il motore del dell’elicottero (un ”Agusta Bell” monorotore, fabbricazione 1994) si è bloccato. Alla guida c’era lo stesso Irti, appassionato di volo e provvisto del necessario brevetto accanto ad un amico, l'imprenditore aquilano Claudio Silveri, 46 anni.

Secondo la prima ricostruzione, proprio la bravura ed il sangue freddo del pilota, hanno evitato una tragedia. L’incidente è capitato, infatti, sull’abitato del Comune di Scoppito. Irti, però, è riuscito ad innestare la manovra di autorotazione delle pale, controllando così alla meno peggio l'elicottero. Che da un’altezza di circa trecento metri, è precipitato come un proiettile verso le case. L'impatto, tremendo, è avvenuto sul prato all’inglese di una bella villa di proprietà, guarda caso, del direttore generale della società Irti, Alessandro De Carolis. Aldo Irti, illeso, è subito uscito dalle lamiere contorte dell’abitacolo per aiutare l'amico Silveri, rimasto tramortito, ed evitare l’esplosione, pericolosa anche per il fatto che il mezzo s’è schiantato a nemmeno quindici metri dalla villa. Oltretutto, nella caduta, l’elicottero si è piantato proprio su un lampione che abbellisce il vialetto della villa. Il robusto palo in stile liberty ha bucato i mezzo come un coltello il burro: l’enorme e pericolosa ”spada” è penetrata nella parte posteriore dell'abitacolo. Se ci fosse stato un passeggero, non avrebbe avuto scampo. Fortuna nella sfortuna.

I due sono stati ricoverati all'ospedale dell'Aquila solo per precauzione.