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TRAGNONE: GASPARI VA PROCESSATO



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Tragnone non si ferma - scrivo- nemmeno davanti a "zio Remo". Il Pm che ha messo in ginocchio l'intera ex Giunta regionale, vuol incriminare l'ex ministro Dc Remo Gaspari per la vicenda dei "voli blu". Per il magistrato configurano il reato di peculato d'uso quei voli con gli elicotteri dei vigili del fuoco di Pescara per spostamenti non legati al mandato parlamentare. Perciò il Pm ha sollecitato al "Tribunale dei ministri", competente per chi riveste tale carica, di presentare al Parlamento la richiesta di autorizzazione a procedere, necessaria trattandosi di un parlamentare.

L'inchiesta è finita casualmente nelle mani di Tragnone. Le indagini furono avviate dal sostituto procuratore di Pescara, Carmelo De Santis, nel novembre dei '91. E' di quel periodo l'incauta dichiarazione dell'ex assessore regionale Dc alla Sanità, "il geometra" Aldo Canosa, che riferì di aver volato con l'allora ministro per andare a vedere una partita di calcio a Pescara. Sono di quel periodo le polemiche sulle necessità di "coprire" tutta la regione e non solo la costa con gli elicotteri per emergenze e soccorsi. Scattarono i primi accertamenti. Ma la Procura pescarese dovette fermarsi. In base ad una legge del gennaio '89, la competenza ad indagare sui ministri spetta ad uno speciale Tribunale composto da un collegio di tre magistrati, estratti a sorte ed in carica per due anni con sede nel capoluogo di regione.

Così, nel giugno scorso, gli atti furono inviati all'Aquila, dove in fretta e furia, si dovette costituire il Tribunale "scaduto" da qualche tempo. Furono sorteggiati Augusto Pace (giudice all'Aquila), Mario Fracassi (Sulmona) e Paolo Di Croce (Vasto) i quali hanno portato avanti una lunga istruttoria. Sono, stati interrogati i piloti del nucleo elicotteri dei vigili del fuoco presso l'aeroporto "Liberi", l'onorevole Anna Nenna D'Antonio e il presidente della Roma Calcio, Giuseppe Ciarrapico. Non è stato però ascoltato (come pure era consentito) Gaspari nè l'onorevole s'è presentato spontaneamente. Qualche giorno fa, gli atti sono tornati al Pm competente, la Procura dell'Aquila. E Tragnone ha espresso il suo "parere": va chiesta l'autorizzazione a procedere.