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"Pane e Frittata": Fotofinish 22-12-1991

Rubrica di satira sportiva di Tom Maso



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"Caro Tommaso, sono nauseato di leggere articoli sul'Aquila Rugby nei quali si denigra la mia persona, ma sopporto con pazienza, mi sono riproposto di sorvolare sempre, però nel vostro ultimo numero di Fotofinish, sul fatto di appendere le scarpe, cosa che condivido, debbo precisare caro amico, sino a quando nessuno si presenterà in assemblea con programmi alternativi, sino a quando nelle assemblee si parlerà solamente per risentimenti personali, sino a quando non verrà qualcuno, o un gruppo, come recita lo statuto, che propone cose migliori e mi darà fiducia e tranquillità, io lotterò per restare a dirigere L'Aquila Rugby che per 35 anni ho sempre difeso in campo e fuori. Portate in assemblea persone capaci ed in buona fede ed io sarò il primo a votarle; portate persone incapaci ed in malafede ed io le combatterò sempre. Tutto il resto, critiche, giudizi, interviste, pettegolezzi, non mi toccano minimamente. Cercate di aiutare L'Aquila Rugby; sinora, a mio modesto avviso, non lo state facendo. Cordialmente
Antonio Di Zitti"


Risponde Tom Maso:
Caro Alberone, leggendo la tua lettera ho capito che è tutta colpa dei consigli dei consiglieri di Fotofinish se le cose vanno male, anzi, a rotoli. È stato infatti Fotofinish a consigliare di ingaggiare un supertecnico, scolaretto della scuola francese; di cambiare subito scuola e di affidasi a quella neozelandese; di mandare via due All Blacks tra i più forti giocatori al mondo perché nessuno era riuscito a tenerli a freno fuori dal campo; di "licenziare", a campionato finito, un buon allenatore senza dargli il tempo per impiantare una scuola; di ingaggiare per questa delicata stagione che doveva essere di rilancio, un estremo per giocare ad apertura ed un oriundo che da titolare al massimo aveva giocato tra i Pulcini; di cacciare tanti giocatori e tanti dirigenti che sono andati tutti via sbattendo la porta, di trascurare il settore delle minori; di piegare la testa persino a chi gioca nell'Interuffici.

È stata tutta colpa nostra. Perciò ti chiediamo scusa, caro Alberone, per aver tentato di scaricare su di te tutte le nostre colpe e per aver addirittura proposto che tu dovevi appendere, come presidente, le scarpette al chiodo. Stavamo per dare un altro, l'ennesimo, consiglio sbagliato. Scusaci, Alberone. Invece dì appenderle, dovresti rimetterti le scarpette e scendere subito in campo ad insegnare qualcosa a questi ragazzi incapaci. L'Aquila Rugby di oggi ha bisogno di un presidente- allenatore- giocatosponsor- giardinirese- gretario- oriundo- straniero- autista- revisoredeiconti- strappabiglietti- massaggiatore come te.

Tomma' fa, ma veramente, quaccheccosa!