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"Pane e Frittata": Fotofinish 11-11-1990

Rubrica di satira sportiva di Tom Maso



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Polisportiva L'Aquila Rugby, Stadio Comunale tel.31-49.
Polisportiva L'Aquila Rugby, SS 17- Centi Colella tel.317350- 317400.

Dal 1951 (è la più "antica" carta intestata che ho ritrovato) al 1990 è cambiato l'indirizzo e sono aumentate le cifre del numero di telefono, ma sono scomparse le discipline di quella che ormai è una Polisportiva soltanto per l'elenco telefonico. Il buon "Alberone" ha realizzato uno dei sogni di Tommaso bonanima: il "club" annesso ad un campo che non fosse discrezione di altri concedere, ovvero l'impianto di Centi Colella costato tanti soldi e tante polemiche, ci sta. Almeno questo seppure soffocando la società di debiti è stato fatto. Ma l'altro sogno del Maestro, la Polisportiva, è definitivamente tramontato. Anche Alberone sarà d'accordo che è stato un fallimento totale dopo il quale sarebbe il caso, almeno, di cancellare la parola Polisportiva dalla carta intestata. Le squadre e soprattutto i vivai di basket, di pallavolo, di pallamano, e di altre discipline che sotto le ali protettive della chioccia L'Aquila Rugby, avevano sperato in un futuro migliore, sono morte quasi sul nascere.

Di chi è la colpa? Hanno le loro responsabilità vecchi e nuovi dirigenti? Hanno le loro responsabilità quei sedicenti manager che hanno soltanto pensato a mungere la vacca grassa neroverde senza dare nulla in cambio, squagliandosela alla prima difficoltà? Ma enormi colpe ha chi si ricorda dell'Aquila Rugby solo sotto campagna elettorale, o quando c'è da mettersi in mostre davanti alla Tv nazionale per qualche successo ormai lontano purtroppo... "Faremo questo, faremo quello". Quante belle promesse hanno fatto all'Aquila Rugby i politici aquilani...! Quanti politici sono diventati dirigenti, scappando senza aver tatto nulla...! Quanti politici hanno preteso tessere e tute omaggio per figli, nipoti, pronipoti e amici promettendo mari e monti. Risultato: la Polisportiva è morta da anni e il rugby, se continua così, non sembra avere un futuro roseo.

P.S. Tom Maso non e piaciuto alle "vecchie signore" che da anni occupano la tribuna stampa del "Fattori". "E' la penna di un cafone" è stata il complimenta più tenero di qualche commentatore della carta stampata quotidiana forse invidioso per il fatto di non poter criticare (quando serve, ovviamente) la Società perche di essa è socio. Anche nel rugby è questione di ...tessere.